Via libera al nuovo “EU Talent Pool”: la piattaforma per attrarre professionisti da Paesi terzi

Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un’intesa per la creazione del “Bacino di Talenti dell’UE”, una piattaforma digitale pensata per facilitare il reclutamento internazionale nei settori in cui gli Stati membri registrano carenze di manodopera e competenze. L’adesione da parte dei Paesi dell’Unione sarà volontaria, ma Bruxelles punta a farne uno strumento chiave per rafforzare la competitività del mercato del lavoro europeo.

Il nuovo portale consentirà ai datori di lavoro stabiliti nell’UE di trovare profili qualificati tra cittadini di Paesi terzi che vivono fuori dal territorio europeo. L’obiettivo è duplice: aiutare le aziende a colmare le lacune di competenze e offrire ai lavoratori stranieri un accesso più chiaro e trasparente alle opportunità professionali in Europa. Il regolamento non disciplina né il diritto di ingresso nell’UE né il rilascio dei permessi di soggiorno. Infatti, chi riceverà un’offerta tramite la piattaforma dovrà comunque seguire le procedure di immigrazione previste nel Paese di arrivo.

Il Talent Pool offrirà ai candidati indicazioni complete sui percorsi di assunzione, sulle condizioni di lavoro e sui diritti fondamentali riconosciuti nell’UE. I lavoratori e lavoratrici potranno creare un profilo personale sul portale e caricare competenze, qualifiche, esperienze professionali e conoscenze linguistiche, facilitando così l’incontro con i potenziali datori.

Uno dei punti centrali del trilogo ha riguardato l’aspetto della prevenzione dello sfruttamento dei cittadini di Paesi terzi. Per questo, il Consiglio e il Parlamento hanno previsto un sistema di controlli per garantire che solo datori di lavoro legittimati possano pubblicare offerte sulla piattaforma. Sarà compito degli Stati membri verificare l’affidabilità delle aziende attraverso registri specifici dove sono segnalate le imprese sospese, escluse o respinte dalla piattaforma. Inoltre, potranno partecipare solo datori di lavoro stabiliti in Paesi Ue che aderiscono ufficialmente al nuovo strumento.

La presidenza danese di turno del Consiglio ha ribadito la volontà di non far gravare ulteriori oneri amministrativi sugli SM ma di aver stabilito tali verifiche per avere sempre una politica di rigore contro frodi e abusi.

Oltre a facilitare l’incontro tra domanda e offerta, la piattaforma offrirà informazioni dettagliate su visti, permessi di soggiorno e requisiti per lavorare legalmente nei diversi Stati membri. Una guida utile per orientarsi in procedure spesso complesse e differenti da Paese a Paese. L’accordo politico raggiunto dovrà ora essere confermato formalmente sia dal Consiglio sia dal Parlamento europeo per avviare la fase operativa dell’EU Talent Pool.

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