I biologi sbarcano nelle scuole. Parte il nuovo progetto Enpab

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Grazie alla Cassa di previdenza, 250 professionisti saranno scelti per la realizzazione del progetto “Biologi nelle scuole” per sviluppare, incrementare, diffondere e favorire “la cultura e la consapevolezza alimentare nel rispetto coerente dell’ambiente”. L’iniziativa, condivisa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), sarà presentata nel corso del convegno “L’alimentazione dell’uomo: evoluzione, comportamento, genomica” il 27 giugno a Rho (Milano), Pianeta Nutrizione, Centro Congressi Stella Polare.

Il progetto interesserà 125 scuole elementari, distribuite tra nord, centro e sud Italia, selezionate in collaborazione con la “Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il progetto – che sarà operativo nelle scuole elementari a partire dall’anno scolastico 2015-2016 – sarà articolato in incontri frontali con bambini alunni delle classi terze e i genitori, sportelli di ascolto e di educazione ecologica e nutrizionale, laboratori pratici e interattivi con l’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione.

L’Enpab, con il progetto “Biologi nelle Scuole”, intende promuovere la figura del Biologo e, grazie alle disposizioni legislative che disciplinano gli interventi assistenziali a supporto del welfare (art. 10bis legge 9 agosto 2013, n. 99), favorire l’ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro, delle professioni e il sostegno dei redditi dei professionisti nelle fasi di crisi  economica.

Le domande per la partecipazione al progetto “Biologi nelle scuole” dovranno essere redatte in carta semplice, utilizzando esclusivamente l’apposito modulo scaricabile sul sito internet dell’Ente www.enpab.it cliccando il link “progetto scuola”, che sarà reso disponibile in prossimità del 20 giugno 2015.

Le domande dovranno essere presentate all’Ente di previdenza ed assistenza a favore dei Biologi, a pena di esclusione, dal 20 giugno 2015 al 10 luglio 2015.

Il programma si articolerà su 9 mesi, da ottobre a giugno, e prevede 4 ore di attività al mese organizzata in due incontri di 2 ore ciascuno, per un totale di 36 ore di attività per ogni anno scolastico con incontri in aula con gli studenti (18 ore), lo sportello familiare di educazione alla salute e all’ambiente (12 ore), i laboratori interattivi con gli studenti e le famiglie (6 ore) e l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio della salute dei nostri figli: i podcast eco-bio.

Gli obiettivi si svilupperanno tramite incontri interattivi con le famiglie in cui, attraverso il gioco, i laboratori sensoriali, la preparazione di pietanze e i disegni, i bambini raccontano ai genitori cosa hanno appreso, stimolando il dialogo e il confronto all’interno delle nuclei familiari. Il progetto s’inserisce inoltre nella lotta contro la dispersione scolastica attraverso il coinvolgimento delle famiglie e affermando il ruolo centrale della scuola nella vita familiare.

Ancora una volta Enpab interviene per promuovere la figura del Biologo libero professionista, con concrete ricadute occupazionali per gli stessi e con progetti di alta valenza sociale.

 

I DATI: Sono diverse e numerose le evidenze che testimoniano la necessità di un intervento diretto a prevenire e migliorare il quadro di salute delle giovani generazioni.

La diffusione e il continuo aumento di sovrappeso e obesità sono particolarmente preoccupanti se si pensa alle implicazioni socio sanitarie correlate allo sviluppo di patologie cronico degenerative legate a questi stati.

L’ultimo rapporto Unicef, in collaborazione con L’Istat, non lascia dubbi: l’Italia è pienamente contagiata da quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito “silente epidemia globale”.

Nel nostro Paese 3 adulti su 10 (32%) risultano in sovrappeso, mentre 1 su 10 è obeso (11%): complessivamente, quindi, circa 4 adulti su 10 (42%) sono in “eccesso ponderale”.

L’Italia ha uno dei più alti tassi di obesità infantile fra i paesi occidentali, secondo solo a quello degli Stati Uniti e le percentuali sono decuplicate dagli anni Settanta del secolo scorso.

Oggi il 26,9% dei ragazzi italiani dai 6 ai 17 anni è in eccesso di peso, con punte non trascurabili nel Sud e nelle isole. Percentuale che aumenta nella fascia dei bambini fra i 6 e 10 anni, arrivando fino al 35,7%: quindi uno su tre di quella fascia, ovvero circa un milione di bambini in totale (dati del Ministero della Salute). Considerevole anche la percentuale di bimbi italiani in sovrappeso nella fascia 3-11 anni: 25,2%, che scende al 17,3% per i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni.

Le percentuali più elevate di sovrappeso e obesità si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud: in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata l’eccesso ponderale riguarda più del 40% del campione, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono sotto il 25%.

Inoltre dai dati emersi dal Sistema di Sorveglianza “Okkio alla Salute”, promosso dal Ministero della Salute e dal CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), nell’ambito del programma strategico “Guadagnare salute-Rendere facili le scelte salutari”, il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 67% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 21% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura; il 43% consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.

Si stima che il numero di persone adulte sovrappeso aumenterà del 2,4% medio annuo fino al 2025 e del 2,8% medio annuo dal 2025 al 2050. A causa delle conseguenze probabili dell’obesità (malattie cardiovascolari, diabete, alcuni tumori) si ipotizza che il costo sanitario di una persona adulta obesa sia in media 1.400 euro superiore rispetto alla media pro-capite. Incrociando i dati, si arriva a una previsione al 2050 che porta a un maggior onere per circa 24,3 miliardi, con un’incidenza della spesa sanitaria sul Pil pari a circa il 10,6%.