Abi. I professionisti come le PMI. A loro agevolazioni per pagamento mutui

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L’Abi (Associazione Banche Italiane) apre ai professionisti e lo fa con la circolare 10/2015 del 12 giugno che contiene alcune precisazioni in merito all’ “Accordo per il credito 2015” e in particolare per l’operazione di sospensione dei mutui.

La circolare, infatti, apre la possibilità, entro il 30 giugno, di richiedere la sospensione dei pagamenti delle rate di un mutuo per un periodo massimo di 12 mesi (in precedenza permessa solo per le PMI) anche ai liberi professionisti, a norma della definizione europea di “impresa”.

Nel testo si legge “Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1 dell’allegato alla Raccomandazione della Commissione Europea del 6 maggio 2003, si considera impresa ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica. In particolare, sono considerate tali le attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitino un’attività economica”.

L’ABI, quindi, riconosce esplicitamente l’equivalenza, nella loro valenza produttiva di reddito e lavoro, delle PMI e dei liberi professionisti: un’ulteriore conferma del concetto di partenza su cui sui impianta l’Action Plan for Entrepreneurship 2014-2020, il documento fortemente voluto da AdEPP che, proprio partendo dalla definizione europea di PMI, apre ai professionisti la possibilità di partecipare ai bandi europei e accedere quindi al credito con  la medesima dignità formale delle imprese.

Tale riconoscimento, inoltre, apre dei risvolti interessanti anche per quanto riguarda proprio i bandi strutturali: anch’essi, infatti, partono sempre dalla definizione europea di PMI e quindi la considerazione dell’ABI porta alla logica conseguenza che anche tutti i bandi strutturali andrebbero aperti ai professionisti.

E’ da sottolineare che l’equiparazione tra PMI e liberi professionisti significa solo la loro pari capacità di stare sul mercato in modo produttivo ed efficiente: nulla si perde della specifica personalizzazione, tipica della prestazione professionale, che rimane caratteristica fondamentale.

L’allineamento con le imprese non intende negare l’importanza di quel “capitalismo cognitivo” (ovvero di quel bagaglio di knowledge e skills personali e legate alla persona del professionista che eroga la prestazione), ma piuttosto ribadire l’equivalenza tra le due entità di produrre ricchezza e di contribuire al PIL del Sistema paese.

Non resta che un passo successivo ossia quello di creare quel “ponte” normativo tra l’Europa e l’Italia perché se da una parte per Bruxelles è assodato che i bandi, i fondi, i finanziamenti debbano essere aperti anche ai liberi professionisti non lo è per il nostro Paese. Lo stesso Ministero dello sviluppo economico è ancora nella fase di recepimento di queste linee di azione mentre le Amministrazioni regionali, anche se non tutte, sono già attive nel produrre bandi destinati ai professionisti. Serve fare in fretta visto che i numeri ci dicono che la libera professione è sofferente e la crisi ha impattato su questo pezzo di Mondo in modo drammatico. Una realtà più volte denunciata da Adepp che continua il suo lavoro, raccogliendo le istanze dei propri iscritti,  sedendo ai tavoli di confronto, firmando protocolli d’intesa, strutturando il rapporto con le Regioni, con i Ministeri, con l’Europa.