Cumulo, su richiesta dell’AdEPP martedì l’incontro con l’Inps. Oliveti “Sul tavolo le procedure a tutela dei nostri iscritti”

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Dopo lunghe sollecitazioni da parte dell’Associazione, che rappresenta le 19 Casse di previdenza ed assistenza private, si terrà il prossimo 9 gennaio la riunione di coordinamento tra i vertici AdEPP e i tecnici dell’Inps.

“Da tempo chiediamo un confronto sulle osservazioni, che abbiamo inviato lo scorso novembre, inerenti la bozza di accordo quadro inviataci dall’Inps – spiega il Presidente dell’AdEPP Alberto Oliveti – “Ho sempre sostenuto, infatti, che con il cumulo previdenziale si fosse raggiunto un obiettivo di civiltà esprimendo, però, la necessità di sciogliere alcuni nodi, nell’interesse dei nostri iscritti e degli Enti che rappresento. Per questo siamo stati sempre promotori di tavoli di confronto che vedessero la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”.

“Dopo l’approvazione delle Legge di bilancio per il 2017 nella quale si estendeva il cumulo previdenziale anche agli iscritti alle Casse di previdenza private – sottolinea il Presidente Oliveti –  abbiamo subito chiesto un incontro con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per sottoporre alcune questioni che a nostro avviso non venivano affrontate dal legislatore come le modalità applicative, il sistema di calcolo, gli oneri sui regolamenti e sui bilanci tecnici”.

A conclusione dell’incontro, avvenuto nel febbraio scorso, i referenti del Ministero hanno ritenuto necessario un confronto con l’INPS, per dar corso alle relative procedure operative che interessano i diversi  enti previdenziali privati, chiedendo che questa presentasse un elaborazione più dettagliata sui soggetti coinvolti. Dati resi disponibili dall’Inps il 24 marzo.

Da allora tanti passaggi sono stati fatti anche su sollecitazione della stessa AdEPP.
La Circolare dell’Inps, nella quale si prevede che ulteriori istruzioni sulla materia di cumulo saranno emanate a seguito della stipula dei previsti rapporti convenzionali con le Casse di previdenza, arriva il 12 ottobre, dopo l’approvazione del Ministero avvenuta il 9 ottobre,  e solo l’8 novembre l’INPS invia la sua bozza di “Convenzione Quadro per l’erogazione delle prestazioni pensionistiche in regime di totalizzazione ai sensi del decreto legislativo del 2 febbraio 2006, n. 42, e di cumulo ai sensi della Legge del 24 dicembre 2012, n.228 (“Legge di stabilità 2013”).

“Il 24 novembre – conclude Oliveti –  l’AdEPP, a nome di tutte le Casse associate, ha inoltrato all’INPS la propria proposta di convenzione contenente alcune modifiche al documento emanato dall’Istituto nazionale di previdenza, sollecitando più volte un riscontro alle nostre osservazioni e un momento di  confronto. E’ stato fissato finalmente un incontro per il prossimo  9 gennaio, che ci auguriamo ci porti verso la soluzione definitiva. Voglio però sottolineare che le Casse non hanno mai smesso, in questi lunghi mesi, di sollecitare soluzioni a breve tempo affinché gli iscritti potessero avere risposte ed indicazioni per esercitare il proprio diritto di cumulare i periodi assicurativi maturati, predisponendo, pur di fronte a incertezze dovute ad una norma non chiara ed esaustiva, azioni per attuare al meglio e prontamente quanto verrà stabilito, modificando regolamenti o adottando delibere, raccogliendo le domande e le istanze presentate, in un confronto continuo e trasparente con i propri professionisti”.

Ricordiamo infatti come la fattispecie creata dal legislatore doveva coordinare un sistema pensato per il pilastro pubblicistico, con la regolamentazione privata fissata negli anni dalle singole Casse. Alla fine il Ministero e l’inps hanno creato una fattispecie di prestazione previdenziale a formazione progressiva, originale nel panorama giuridico italiano, che richiede il necessario coordinamento tra le  Casse private e l’Inps. Nel frattempo le singole Casse hanno già accettato le domande e attendono la firma della convenzione e l’accesso ai sistemi informatici dell’Inps per poter gestire le domande finora pervenute.

In estrema sintesi si attendeva l’applicazione di una norma centrata su un unico regolamento, il più rigoroso tra quelli degli Enti coinvolti nel cumulo, che definisse la decorrenza ed il quantum della  pensione di vecchiaia comunque erogata dall’Inps, quali fossero le gestioni interessate. Poi, nel divenire applicativo, è rimasta solo la regola che la pensione frazionata viene liquidata dall’INPS, e la colpa del ritardo viene assegnata alle Casse? Ricordando la favola di Fedro, “superior stabat lupus….”.

Roma 5 Gennaio 2018