Libro bianco del welfare. Professioni, Mercato del Lavoro, Formazione, Azioni: tutto si trasforma

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Quest’anno il Rapporto annuale sugli Enti di previdenza privati si arricchisce di un nuovo focus: Il Libro Bianco del Welfare  che contiene l’analisi delle azioni messe in campo in questi anni dalle Casse, lo studio dei mutamenti che hanno caratterizzato sia le professioni sia il mondo del lavoro, il cammino e le sfide future che attendono il Sistema Adepp.

Il mondo delle professioni, infatti, ha subito, nell’ultimo decennio, una profonda trasformazione dovuta ai mutamenti del mercato del lavoro e alla necessità di continua formazione professionale. Colpisce il grande impatto che la rivoluzione tecnologica ha avuto sul mondo delle professioni: sviluppi in genetica, intelligenza artificiale, robotica, nanotecnologia e biotecnologia, per citarne solo alcuni, si stanno sviluppando e amplificando con ritmi incalzanti.

Tali trasformazioni generano, accanto alle nuove opportunità, nuove insicurezze, nuovi squilibri, nuovi pericoli di esclusione sociale.

Gli Enti di Previdenza sono un punto di forza “naturale” per osservare le dinamiche della forza lavoro, i cambiamenti in corso con particolare riguardo all’occupazione, alle competenze in tutti i settori e in tutte le aree geografiche. In particolare, possono interrogare i loro strumenti ordinari di gestione per monitorare il “grado di solidità” dei redditi e le loro fluttuazioni, deducendone e determinandone necessità e bisogni professionali correlati. Tutti gli Enti di previdenza sono in grado di fornire prospettive concrete sulle dinamiche demografiche, di genere e geografiche dei cambiamenti in corso; elementi chiave per comprendere come verranno distribuiti i benefici e gli oneri delle scelte di politiche attive.

Bisogna quindi, non solo salvaguardare le tradizionali tutele, ma anche sviluppare gli istituti della sicurezza e della protezione sociale in termini tali da favorirne l’adattamento ai bisogni di ciascuno in ciascuna fase della vita. Il bisogno fondamentale da soddisfare rimane quello di rimanere in attività e di realizzarsi attraverso il lavoro e la famiglia in un contesto di sicurezze, dove lo stato di salute costituisce il presupposto necessario.

A tale scopo, il primo elemento di attivazione delle politiche passive passa attraverso la cultura previdenziale e assistenziale che tende a trasformarsi in una cultura di attivazione e di garanzie per il presente e per il futuro.

Tra i compiti che gli Enti ritengono come nuove azioni di welfare attivo per anticipare e cavalcare i mutamenti del mercato del lavoro ci sono iniziative per:

  1. Anticipare l’ingresso nel mercato del lavoro;
  2. Favorire la visibilità dei Professionisti e le Start Up;
  3. Intercettare prontamente i mutamenti del mercato del lavoro;
  4. Favorire l’acquisizione di nuove competenze;
  5. Favorire l’aggregazione dei professionisti e l’interdisciplinarietà;
  6. Ridurre l’impatto della discontinuità lavorativa sul reddito;
  7. Favorire l’ampiamento delle platee;

In conclusione, quanto emerge dalla prima parte del Report “Libro bianco del welfare nelle libere professioni” è che previdenza non coincide più solamente con pensione e che questo cambiamento non può aspettare.

Negli oltre 6 miliardi erogati nel 2017 per prestazioni previdenziali e assistenziali, 531 milioni di euro sono stati destinati alle azioni di welfare. Il numero delle prestazioni è aumentato del 45%. Il numero degli importi erogati è aumentato del 71%.