Angel Gurria, segretario Ocse: “l’Italia ancora in recessione. Fuori dal tunnel nel 2014”

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Due anni durante i quali il nostro Paese dovrà soffrire. Secondo l’Organizazzione, infatti,  il Prodotto interno lordo dovrebbe diminuire dell’1,7% quest’anno e dello 0,4% nel prossimo. Una correzione al ribasso rispetto all’Economic Outlook dello scorso novembre, che stimava una crescita negativa dello 0,5% per il 2012 e uno spunto positivo, dello 0,5%, per il 2013.  Previsioni più pessimiste della Commissione Ue (rispettivamente -1,4% e +0,4%), del Governo italiano (-1,2% e +0,5%) nonché del Fondo monetario (-1,9% e -0,3%).

«Pressata dalla debolezza dell’economia europea, e dalle conseguenze di breve termine dell’austerità di bilancio, l’economia é tornata in recessione», si legge nel report 2012 dell’Ocse (che nei giorni scorsi ha lanciato anche l’allarme occupazione e ha posto l’Italia sempre più in basso nella classifica dei salari. Notizie che potreteapprofondire gli  articoli precedentemente pubblicati sul nostro sito), prevedendo «che l’attività continuerà a flettere per il prossimo anno, per riprendersi alla fine del 2013».

Una ripresa che avverrà grazie alle riforme strutturali intraprese dal nostro Paese e che hanno già rafforzato le prospettive di lungo termine ma che non possono fermarsi. Pur riconoscendo, infatti,  che l’attuale Governo ha compiuto «una rottura radicale» rispetto alla abituale lentezza nelle riforme del Paese, l’Ocse ammonisce che «l’Esecutivo deve anche chiudere il gap tra la legislazione e la sua effettiva attuazione, che è tradizionalmente più ampio in Italia che altrove».  Certo è che, secondo l’Organizzazione, «i tagli di spesa programmati e l’aumento delle tasse dovrebbero portare a un’ulteriore riduzione del deficit nel 2013 per poi eliminarlo nel 2014».

Non va meglio sul piano della crescita,  l’Italia resta nella retroguardia dei Paesi Ocse e a livello europeo. Faranno peggio solo Grecia (-5,3% e -1,3%), Portogallo (-3,2% e -0,9%), Slovenia e Spagna (-1,6% e -0,8%).

E, per finire, i consigli che ci giungono dall’Ocse:  «potrebbe esserci bisogno di alcuni interventi aggiuntivi sui conti pubblici».  Non ci resta che sperare nella riuscita della lotta all’evasione fiscale che porterebbe nelle casse dello Stato i soldi sufficienti, evitando così ulteriori tasse e balzelli.