Monti: “Il Governo ha perso l’appoggio dei cosiddetti poteri forti. La crisi non è ancora alle nostre spalle”

Queste le dichiarazioni del Presidente del Consiglio durante la video conferenza con il congresso dell’Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie.  “Il mio governo e io – ha detto Monti – abbiamo sicuramente perso negli ultimi tempi l’appoggio che gli osservatori ci attribuivano da parte dei cosiddetti poteri forti: in questo momento non incontriamo il favore di un grande quotidiano, considerato voce autorevole dei poteri forti, e non incontriamo il favore di Confindustria”. “Ma scopro – ha aggiunto il presidente del Consiglio – che il potere fortissimo dell’Acri apprezza la nostra azione e vi ringrazio di questo incoraggiamento”.

“Potevamo fare di più –  ha ammesso il Presidente Mondti –  ma le  riforme approvate sonocomunque  incisive. Nell’ultimo anno l’Italia ha attraversato momenti difficili, ma abbiamo iniziato con forza, supportati con coraggio dai nostri cittadini.  Oggi l’opinione pubblica appare concentrata a constatare, qualche volta denunciare, la mancanza dello slancio riformatore del nostro governo. Non posso negare che avremmo potuto fare di più e meglio, ma molte delle riforme sono state messe a punto con incisività, nonostante molte di queste riforme infrangessero molti dei tabù che erano intoccabili. Penso alla riforme della pensioni”, ha detto il capo dell’esecutivo. “La riforma della semplificazione e del lavoro sono state sottovalutate dal mondo dell’impresa e hanno invece ottenuto comunque valutazioni positive da Fondo Monetario e Commissione Europea e Ocse”, ha aggiunto Monti.

‘Bisogna agire rapidamente per spezzare il circolo vizioso fra vulnerabilità del settore bancario e crisi del debito sovrano –  ha affermato ancora Monti – “è nimportante che la proposta sugli Eurobond venga mantenuta sul tavolo e approfondita in una prospettiva temporale non di lunghissimo periodo e non divenga strumento di divisione”. Infine il premier ha sottolineato la necessità per i membri dell’Unione europea “di esprimere la volontà di preservare la moneta unica”. “C’è una mancanza di fiducia nel sistema della moneta unica. È necessaria una maggiore integrazione europea, unione fiscale e finanziaria, non solo bancaria, che garantisca la sorveglianza sui sistemi finanziari che consenta la soluzione delle crisi bancarie”.

 “Il rigore dei conti pubblici non è in discussione. Deve essere una convinzione radicata in tutti i Paesi” –  ha dichiarato ancora il premier – ” E vanno premiati quei Paesi che hanno fatto del rigore uno dei loro capisaldi e tra questi in primis “la Germania”. 

 “Sono fiducioso – ha concluso Monti –  che stia emergendo il senso dell’urgenza per le decisioni difficili e importanti da prendere in Europa per fare evolvere la costruzione comune. Credo debbano essere valutate forme per incentivare al rientro dal debito pubblico eccessivo gli Stati che sono già impegnati nel consolidamento fiscale e hanno varato incisive riforme strutturali creando un complemento che renda più facilmente attuabili le disposizioni del Fiscal Compact”.