Bce, in Italia record di neet

Sono le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non sono né occupate, né impegnate in attività di studio o formazione, a preoccupare la Bce che, nel suo bollettino mensile,  sottolinea come questi siano passati dal 16% nel 2007 al 21% nel 2012. Inoltre la Bce parla ancora di “un lento recupero del prodotto nell’area euro” e i rischi per le prospettive di crescita “continuano a essere orientati al ribasso”. D’altra parte proprio oggi la Germania ha registrato un calo dei prezzi a gennaio dello 0,6% rispetto a dicembre (su base annua il dato tedesco è stabile all’1,3%). Il bollettino della Bce vede quindi rischi “bilanciati” e attribuisce la frenata a 0,7% a gennaio principalmente “alla componente energetica”. I tassi, promette la Bce, resteranno sui livelli attuali o inferiori a lungo.

In cima alle preoccupazioni della Banca centrale europea ci sono Grecia, Spagna e Italia soprattutto la disoccupazione giovanile.  Fra 18 i Paesi dell’Eurozona, “su valori  compresi fra il 50 e il 60% in Grecia e Spagna” e “prossimi al 40% in  Italia, Portogallo e Cipro”.  Peggio ancora, l’Italia è il paese dell’Eurozona con il maggior numero di giovani ‘Neet’ .