Oliveti: “Il mio programma “. L’intervista del presidente AdEPP a Italia Oggi

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Welfare, investimenti, servizi ed Europa. In una parola, Wise. Questo il progetto intorno a cui ruoterà il 2016 dell’Adepp (l’Associazione degli enti previdenziali privati) sotto la guida del neopresidente Alberto Oliveti, attualmente alla guida dell’Enpam, l’ente di previdenza dei camici bianchi.

E per fare in modo che il progetto si sviluppi per il meglio sarà necessario, prima di tutto, porre delle solide fondamenta operative senza dimenticare, poi, la necessità di una sempre maggior diffusione della cultura della previdenza. Ecco, quindi, che il primo passo sarà quello di creare dei nuclei operativi divisi per macroaree. «Affinché il progetto Wise possa trovare il modo di esprimersi al meglio», ha raccontato a ItaliaOggi Oliveti, «sarà necessario dotarsi di una buona organizzazione interna funzionale al raggiungimento degli obiettivi che di volta in volta ci prefiggeremo. Un primo passo in questa direzione che ci impegnerà nei prossimi mesi», ha proseguito Oliveti, «sarà quello di creare dei nuclei operativi che vadano a cogliere le peculiarità di ciascuna macroarea professionale, che affianchino direttivo e assemblea dell’Adepp, permettendo così una maggiore sinergia tra le parti interessate». Gettate le fondamenta istituzionali sarà, poi, necessario entrare nel dettaglio dell’operazione partendo proprio dal welfare. «Quando si parla di welfare si parla di un qualcosa che interessa a 360° tutti gli iscritti di tutti gli enti di previdenza senza alcun tipo di eccezione», ha sottolineato Oliveti, «ecco perché, affinché le misure già poste in essere risultino essere sempre più efficaci sarà necessario portare avanti un confronto sempre più accurato con i ministeri vigilanti, Mef e ministero del lavoro in primis. E per fare in modo che, di volta in volta, ogni nostra iniziativa sia sempre condivisa e valorizzata anche a livello governativo sarà necessario che, prima di tutto, siano poste in essere delle buone pratiche che mostrino i risultati raggiunti nero su bianco. In questo percorso ampio e articolato, però», ha sottolineato il numero uno di Adepp, «sarà necessario che internamente l’Adepp riesca a sviluppare pienamente un’area che si occupi di tutelare e vigilare affinché l’Associazione possa svolgere al meglio la sua funzione di natura, intrinsecamente, privatistica». Andando avanti nel progetto Wise, un ruolo importante sarà chiamato a svolgerlo la componente relativa agli investimenti. «Gli enti di previdenza nel loro insieme possono svolgere un importante ruolo di sostegno al sistema Italia», ha spiegato a Oliveti, «è necessario, infatti, che l’economia torni a buoni livelli e per fornire il nostro contributo in modo da poterne trarne anche beneficio sarà necessario studiare dei progetti di investimento comuni come è stato nel caso nell’acquisizione di quote di Banca d’Italia o per il progetto Fico (Fabbrica italiana contadina) dove l’investitore privato più importante sono le casse private». Ruolo chiave, poi, sarà anche quello svolto dai comparti servizi ed Europa. «È molto importante che come insieme di enti riusciamo a creare servizi attraverso delle sinergie sia di scopo, sia di cassa, studiando sempre investimenti e servizi comuni come, per esempio, potrebbe essere una centrale unica degli acquisti per quelle casse di previdenza che intendessero aderire». Sul fronte europeo, invece, la parola d’ordine è intercettare. «Dall’Europa sono offerte delle opportunità di investimento che il sistema casse può e deve riuscire a intercettare. È nostro compito, infatti, quello di essere motore di sviluppo economico anche riuscendo a valorizzare ogni opportunità che arriva dall’Ue. Il tutto», ha precisato Oliveti, «tenendo presente il buon livello di confronto con le istituzioni che abbiamo sempre avuto grazie al lavoro del presidente uscente Andrea Canporese e senza dimenticare che in Europa ci sono meno professioni sottoposte al controlli di albi e che hanno un gestione previdenziale differente dalla nostra ma con cui abbiamo avuto più volte un confronto proficuo». Un progetto ampio, quindi, quello a cui saranno chiamati gli enti di a cui, però, dovrà essere affiancata anche la volontà di diffondere quanto più possibile la cultura della previdenza. «Quando si parla di pensioni per prima cosa serve capire la vera natura delle casse di previdenza che hanno una gestione legata, necessariamente, alle generazioni subentranti. I trattamenti pensionistici devono sempre essere letti all’interno di un progetto più ampio dato che quello che esiste a livello previdenziale, e che è fondamentale», ha concluso Oliveti, «è un vero e proprio patto tra generazioni subentranti. Ed è proprio questa la ragione del perché i patrimoni degli enti devono essere correttamente e necessariamente usati non solo per sostenere coloro che hanno già completato il loro percorso professionale ma anche e soprattutto la generazione professionale futura».

 

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