Ventennale Casse 103. Damiano: “Datemi una mano con il Disegno di legge sul lavoro autonomo”

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Sono “160.238” oggi i liberi professionisti iscritti agli Enti previdenziali di ‘nuova generazione’ (istituiti grazie al Decreto legislativo 103 del 1996), ossia Enpab (biologi), Enpap (psicologi), Enpapi (infermieri), Epap (geologi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) ed Eppi (periti industriali).

Una platea cresciuta “a ritmi notevoli”, poiché costituita da “poco più di 51.000” unita’ nel 1999, mentre nel quinquennio 2009-2014 e’ salita del “41%”, periodo nel quale “l’appeal esercitato dalle libere professioni e’ rimasto elevato, malgrado i colpi della crisi sul mercato di riferimento e sui redditi percepiti”.

A rivelarlo il primo rapporto sul ‘sistema Casse 103’ (in allegato), curato dal Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali, presentato stamani, a Roma, nel corso dell’evento celebrativo per il Ventennale di questi istituti privati, che adottano, sin dalla nascita, il metodo di calcolo contributivo ‘puro’ per determinare l’importo della pensione dei loro iscritti. La componente più numerosa resta quella della fascia 31-45 anni, che sono quasi la meta’ del totale (48,3%); a seguire vi sono i 46-60enni, con una quota del 27,6%, mentre gli associati più giovani e quelli più anziani, sostanzialmente, si equivalgono: i primi sono 20.353 e rappresentano il 12,7%” del complesso dei professionisti degli Enti ‘giovani’, “i secondi sono 18.179 e hanno un peso dell’11,3%”.

Dati che sono stati presentati di fronte ad esponenti del mondo politico, economico, previdenziale ed istituzionale come il Presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano che dal palco ha lanciato la propria richiesta. “Datemi una mano con il Disegno di legge sul lavoro autonomo, affinché possa essere approvato definitivamente prima possibile e possa effettivamente contenere le istanze di tutti i professionisti, delle donne lavoratrici autonome sulle quali spesso poco si conosce”.

“Abbiamo Casse che erano pubbliche e che poi sono state privatizzate nel 1994, e Casse dei professionisti che sono sono nate già private come quelle che oggi celebrano il ventennale: le Casse del decreto legislativo 103. Sono Casse che hanno la loro autonomia, hanno la possibilità di erogare prestazioni di tipo previdenziale e di welfare strategico, oggi lo fanno in misura sempre più notevole e crescente”, ha sottolineato invece il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, aprendo l’appuntamento. “Sono Casse che oggi stanno meglio di come quando stavano nell’albo pubblicistico, che però, oltre a esercitare la loro funzione di sostegno alle professioni e di sostegno al sistema italiano dove i professionisti lavorano – ha aggiunto – rilevano anche una esigenza di un’autonomia migliore. Un’autonomia che gli permetta poi di intercettare capillarmente le esigenze di pochi iscritti, specificità per specificità, e di poter impostare dei progetti di tenuta di quel patto generazionale che, normalmente, sottintende a un patto professionale, elemento fondamentale perchè queste Casse poi possano celebrare, non solo il ventennale, ma anche il trentennale”.
Un patto generazionale che deve fare i conti con un sistema contributivo a capitalizzazione che, ha sottolineato il Presidente dell’Epap Stefano Poeta ” oggi non garantisce una pensione adeguata. Questo dobbiamo dirlo in modo chiaro, senza ovviare questo tipo d’informazione che creano illusioni che non sono vere. Se il sistema impone un metodo di calcolo che sicuramente non consentirà di avere una pensione adeguata rispetto all’ultimo reddito di attività lavorativa, le Casse hanno degli strumenti. Questi sono essenzialmente: l’adozione della legge Lopresti, con l’innalzamento del contributo integrativo dal 2 al 5%, e un’eventuale riforma anche del contributo soggettivo con l’innalzamento dell’aliquota”.