Via libera al cumulo dei contributi. Macelloni: “Si tratta di una misura che l’Inpgi chiedeva dal 2008”

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Il cumulo gratuito dei contributi previdenziali per i giornalisti iscritti all’Inpgi e per i professionisti delle altre Casse privatizzate è legge, dopo il via libera del Senato alla manovra. Il cumulo dei contributi senza oneri, che inizialmente era previsto soltanto per le gestioni previdenziali che fanno capo all’Inps, ora vale per tutti. Con la nuova normativa chi maturerà i requisiti contributivi e anagrafici per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi dal 2020 per i giornalisti, dopo la riforma lacrime e sangue dell’Inpgi) o di anzianità (40 anni di contributi e 62 di età dal 2020), potrà andare in quiescenza anche se nella sua vita lavorativa i contributi li ha versati in gestione diverse, comprese quelle separate (ad esempio in Inpgi 1 e Inpgi 2 per i giornalisti), senza più doverli riunire nella gestione principale come accade oggi con il meccanismo della ricongiunzione onerosa.

“La legge di stabilità per il 2017 ha introdotto – afferma la Presidente Marina Macelloni – tra le misure previdenziali, il cosiddetto cumulo gratuito della contribuzione. Si tratta di una misura che l’Inpgi chiedeva fin dal 2008 per poter tutelare tutti i colleghi con contribuzioni maturate presso l’Enpals, l’Inpdap o l’Inpgi 2 che finora non erano compresi nella legge Vigorelli che assicura il cumulo gratuito solo per le contribuzioni Inpgi e Inps. Il provvedimento non comporta oneri aggiuntivi per l’Inpgi né delibere di attuazione da parte del Consiglio di amministrazione. A chiarimento delle numerose interpretazioni della norma circolate in questi giorni l’Istituto ha predisposto una nota tecnica corredata da qualche esempio. Gli Uffici come sempre sono a disposizione di tutti i colleghi per ulteriori spiegazioni”.

 

Per la nota esplicativa linkare su http://www.inpgi.it/?q=node/1512