Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente di previdenza presieduto da Gianni Mancuso “alla luce dell’ulteriore ondata di contagi derivata dall’emergenza epidemiologica in atto, dell’incertezza sulla sua durata e sugli effetti” sottolinea che “è stato necessario rivedere i requisiti per accedere all’Indennità Straordinaria Covid-19, prevista a marzo, in pieno dilagare di una sconosciuta pandemia”.
L’Indennità straordinaria Covid rientra nell’ambito dei sussidi straordinari destinati a sostenere i Medici Veterinari colpiti da gravi problemi di salute ed è stata introdotta per la prima volta nello scorso mese di marzo, in un periodo in cui ancora non si conoscevano gli scenari e gli sviluppi che l’emergenza pandemica avrebbe avuto nei mesi successivi.
“Oggi, in uno scenario che non è di lockdown totale come nella prima fase ed in cui la diagnosi della malattia è divenuta molto più rapida, anche grazie alle diverse tipologie di test sviluppati in questi mesi, si è reso necessario circoscrivere la platea dei possibili beneficiari dell’indennità”.
“Diversamente, considerata anche la crescita esponenziale del numero di coloro che vengono individuati come contatti stretti di persone positive, l’Enpav correrebbe il rischio di non avere risorse sufficienti per dare il giusto sostegno ai casi più gravi dei malati di Covid”.
Confermato il sostegno ai colleghi ricoverati per Covid, con o senza terapia intensiva, e che si trovano quindi in uno stato di maggiore difficoltà cos’ come viene confermata l’Indennità anche per i Medici Veterinari liberi professionisti che sono risultati positivi al Covid a seguito di tampone molecolare e quindi si trovano in quarantena.
“E’ evidente che, trattandosi di una situazione in costante divenire, l’Ente dovrà condurre un monitoraggio continuo ed introdurre, se necessario, ulteriori correttivi. Peraltro – fanno sapere dall’Ente – lo stesso Ministero della Salute con la nota circolare del 12 ottobre 2020 ha introdotto nuove disposizioni prevedendo, tra l’altro, periodi di quaranena più brevi anche per i contatti stretti. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deciso che l’indennità non spetta nei casi di quarantena senza positività al Covid per contatto diretto con un contagiato e nei casi del genitore che si trova in isolamento per accudire un figlio minore che si trova in quarantena”.
In questi casi, se sussistono condizioni di particolare gravità e disagio economico, è comunque possibile ricorrere alle provvidenze straordinarie
In sintesi:
l’Indennità straordinaria Covid, destinata ai Medici Veterinari iscritti all’Ente e non pensionati, è riconosciuta nei seguenti casi e con importi differenziati in base alla gravità dell’evento:
- 4.000,00 Euro per coloro che hanno subito un ricovero in terapia intensiva
- 2.000,00 Euro per coloro che hanno subito un ricovero non in terapia intensiva
- 1000,00 Euro per coloro che sono risultati positivi al Covid a seguito di tampone molecolare e quindi si trovano in quarantena. In questo caso l’indennità spetta solo ai Medici Veterinari che esercitano in via esclusiva la libera professione e che hanno una posizione contributiva regolare.
In tutti i casi, l’Indennità straordinaria Covid può essere richiesta una sola volta.
Le nuove disposizioni sono valide per le domande inviate dal 30 ottobre 2020.
Su www.enpav.it il modello per richiedere il sostegno previsto