Per affrontare il disagio psicologico e sociale diffuso nel Paese, aumentato a seguito degli effetti protratti della pandemia, gli psicologi e gli psicoterapeuti chiedono alle Istituzioni che tutti i cittadini possano avere accesso a dei voucher psicologia per poter accedere a cure psicologiche finalizzate ad affrontare e a superare questo momento di difficoltà. L’iniziativa “Investire in Resilienza”, promossa da ENPAP e da CNOP incontra il parere favorevole dei parlamentari, che propongono un emendamento alla Legge di Bilancio.
Investire nella resilienza degli italiani, introducendo la misura dei voucher psicologici finalizzati a garantire la salute a tutto tondo dei cittadini, arginando il diffondersi del dolore psicologico dall’emergenza sanitaria: è questo l’invito di ENPAP e CNOP, delle società scientifiche che si occupano di benessere psicologico, e dei tanti esperti appartenenti a diverse categorie professionali che hanno partecipato al talk che si è tenuto contemporaneamente sui profili social del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi. Invito colto da tutte le forze politiche, che hanno presentato un emendamento alla Legge di Bilancio. Durante la diretta, hanno motivato l’urgenza di poter fruire di questi voucher alcuni degli Onorevoli, tra cui Francesca Troiano (M5S), Maria Teresa Bellucci (Fratelli d’Italia), Luca Rizzo Nervo (PD), Paolo Tiramani (Lega) e Massimo Enrico Baroni (M5S).
«L’esperienza della pandemia – e delle misure adottate per contenerla – incide sulla sensibilità ai temi del benessere psicologico nella misura in cui mette in contatto con vissuti angoscianti, con la rottura degli equilibri pregressi, con l’incertezza per il futuro e, oggi, i cittadini che chiedono che lo Stato investa di più in servizi psicologici sono il 65% (dati ENPAP). In questa fase, tutti, secondo le nostre competenze, siamo chiamati a dare il nostro contributo per affrontare in maniera costruttiva il trauma collettivo che stiamo vivendo», premette Felice Damiano Torricelli, Presidente di ENPAP. Che aggiunge: «Da Psicologi non ci sottraiamo a questo dovere ma, anzi, ci stiamo molto impegnando per rappresentare alla Politica quale grande errore sarebbe non considerare gli aspetti psicologici che orientano la risposta a crisi come quella che attraversiamo. Fin da subito, in questa pandemia, gli Psicologi si sono messi, da volontari, a disposizione per garantire almeno un primo supporto alle persone più fragili. Ora è necessario strutturare servizi più stabili e duraturi, in grado di aiutare gli individui, le famiglie, le organizzazioni lavorative a gestire le pesanti ricadute di questo prolungato stravolgimento delle loro esistenze. Su questo fronte è essenziale che il Paese investa molto di più che in passato, perché non esiste benessere di alcun genere senza benessere psicologico».
Investire oggi in salute psicologica dei cittadini vorrebbe dire avere un risparmio di spesa del SSN domani, come sottolinea David Lazzari, Presidente del CNOP: «Quella dei voucher è un’idea semplice ma concreta che abbiamo messo a punto e avanzato già ad aprile. E in questi giorni tutte le società scientifiche di area psicologica hanno sottoscritto un documento a sostegno della proposta. Il tema si sta affermando nel dibattito pubblico. In questi mesi siamo riusciti a portare al centro dell’attenzione la dimensione psicologica sia come resilienza sia come disagio psicologico che ha bisogno di attenzione specifica. E il fatto che il presidente Conte abbia parlato più volte di disagio psicologico, dimostra come il nostro messaggio sia passato. Ma ora dobbiamo concretizzare questa sensibilità diffusa». D’altronde, ha aggiunto Lazzari, «I disturbi psichici secondo il World Economic Forum diventeranno nei prossimi anni la prima voce di costo in ambito sanitario mentre va ricordato che per ogni euro investito nel benessere psicologico ne ricaviamo 2,5. Dunque, non siamo di fronte a un costo ma a un investimento produttivo. Quello del lavoro, in particolare, è un fronte caldo, in primo luogo perché abbiamo nuove forme di organizzazione con lo smart working che ha principi completamente nuovi. Poi c’è il tema della conciliazione vita-lavoro che affligge soprattutto le donne. Il terzo punto è l’espulsione dal mondo del lavoro di centinaia di migliaia di persone dopo la fine del blocco dei licenziamenti».
A rafforzare queste posizioni vi sono anche Francesco Pagnini, professore Associato di Psicologia Clinica all’Università Cattolica di Milano e Docente della Harvard University e Elisabetta Camussi, Professore associato di Psicologia Sociale all’Università degli studi Milano Bicocca, che ha partecipato alla Task Force del Governo e che aveva già scritto un documento sul bisogno di “Potenziare il welfare inclusivo e territoriale di prossimità, per promuovere resilienza individuale e coesione sociale”. Nino Dazzi, Professore Emerito all’Università La Sapienza di Roma, Luisa Martini, Presidente di FIAP (Federazione italiana associazioni di psicoterapia), Camillo Loriedo, Presidente di SIPSIC (Società italiana di psicoterapia) hanno fatto il punto sulla necessità di investire quanto prima in psicoterapia nel servizio pubblico, per sopperire non solo alle fasi acute del malessere psicologico ma anche per fare prevenzione. A fare il punto su cosa potrebbe accadere da ora in avanti, l’Avvocato Alessandro Pillitu. A portare il suo impegno a sostenere queste proposte, anche Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.