E’ stata presentata questa mattina alla Camera dei Deputati l’annuale Relazione Covip per il 2021. Il documento, suddiviso in focus, mette sotto la lente di ingrandimento anche le Casse di previdenza private certificando il trend positivo del patrimonio complessivo che, a fine 2020, supera i 100 miliardi di euro in aumento di 4,7 miliardi rispetto all’anno precedente (5%).
LE CASSE DI PREVIDENZA
“Dal 2011, proprio in forza dell’esperienza maturata nel contiguo settore dei fondi pensione, la COVIP vigila anche sugli investimenti delle casse di previdenza – si legge nell’incipit del comunicato stampa – in un assetto articolato di controlli in cui l’Autorità opera in raccordo con i Ministeri del Lavoro e dell’Economia, cui spetta la verifica della complessiva stabilità degli enti. Pur nella perdurante assenza del Regolamento in materia di disciplina degli investimenti previsto dal Decreto-legge 98/2011, la COVIP ha comunque svolto la propria funzione di vigilanza, trasmettendo annualmente analitici referti ai Ministeri del Lavoro e dell’Economia a consuntivo delle gestioni di ciascuna delle 20 casse e svolgendo diversi approfondimenti su specifici aspetti della gestione, anche a seguito di richieste dei Ministeri vigilanti”.
Leggiamo i dati pubblicati nel focus sulle Casse di previdenza private e privatizzate
Alla fine del 2020, le attività complessivamente detenute dalle casse di previdenza ammontano, a valori di mercato, a 100,7 miliardi di euro, in aumento di 4,7 miliardi rispetto all’anno precedente (5%).
Dal 2011 al 2020 tali attività sono cresciute complessivamente di 45 miliardi di euro, pari all’80,8%.
A fronte di una sostenuta dinamica di crescita nell’aggregato, permangono differenze, anche ampie, nelle attività detenute dalle singole casse: circa il 74% dell’attivo è di pertinenza dei 5 enti di dimensioni maggiori, i primi 3 raggruppano circa il 55% del totale.
Tenendo conto anche delle componenti obbligazionaria e azionaria sottostanti gli OICVM detenuti, la quota più rilevante delle attività è costituita da titoli di debito, pari a 36,4 miliardi di euro (corrispondenti al 36,2% del totale).
La composizione delle attività detenute continua a caratterizzarsi per la cospicua presenza di investimenti immobiliari, che nel complesso (cespiti di proprietà, fondi immobiliari e partecipazioni in società immobiliari controllate) si attestano a 19,6 miliardi di euro (19,4% del totale).
Nel quinquennio 2016-2020 l’incidenza di tale componente è comunque diminuita di 4,4 punti percentuali. Va peraltro osservato che in 6 casi la componente immobiliare supera il 30% delle attività e in uno di questi l’incidenza è ancora superiore al 50%.
Gli investimenti nell’economia italiana (titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) ammontano a 34,9 miliardi di euro, pari al 34,6% delle attività totali.