Il 23 aprile la Commissione ha inflitto le prime ammende per le violazioni della legge sui mercati digitali, per la non conformità sui termini di guida di Apple e per il modello “consenti o paga” di Meta.
Il 23 gennaio 2025, gli europarlamentari del gruppo di lavoro sulla legge sui mercati digitali, insieme alla Presidente della Commissione IMCO e ad altri deputati al Parlamento europeo, avevano inviato una lettera ai vicepresidenti esecutivi della Commissione europea, Virkkunen e Ribera, con cui esortavano la Commissione ad accelerare le indagini in corso su Apple e Meta, a monitorare da vicino i servizi di IA e cloud e a valutare la loro designazione quali servizi di piattaforma gatekeeper.
In relazione alla decisione di non conformità dei termini-guida di Apple, la Commissione ha rilevato che ai sensi della legge sui mercati digitali, gli sviluppatori di app che distribuiscono le loro app tramite l’App Store di Apple dovrebbero essere in grado di informare gratuitamente i clienti di offerte alternative al di fuori dell’App Store, indirizzarli a tali offerte e consentire loro di effettuare acquisti, ma Apple non rispetta tale obbligo. A causa di una serie di restrizioni imposte da Apple, gli sviluppatori di app non possono beneficiare appieno dei vantaggi dei canali di distribuzione alternativi al di fuori dell’App Store. Allo stesso modo, i consumatori non possono beneficiare pienamente di offerte alternative e meno costose in quanto Apple impedisce agli sviluppatori di app di informare direttamente i consumatori di tali offerte. La società non ha dimostrato che tali restrizioni sono oggettivamente necessarie e proporzionate.
Come parte della decisione odierna, la Commissione ha ordinato a Apple di rimuovere le restrizioni tecniche e commerciali sulla guida e di astenersi dal perpetuare il comportamento non conforme in futuro, che include l’adozione di comportamenti con un oggetto o un effetto equivalente.L’ammenda inflitta ad Apple tiene conto della gravità e della durata dell’inadempienza.
La Commissione ha inoltre concluso l’indagine sugli obblighi di scelta degli utenti di Apple, grazie all’impegno precoce e proattivo di Apple su una soluzione di conformità. Maggiori informazioni su tali decisioni sono disponibili qui (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_25_1086)
In relazione alla decisione di non conformità sul modello “acconsenti o paga” utilizzato da Meta, la Commissione ha rilevato che, ai sensi della legge sui mercati digitali, i gatekeeper devono chiedere il consenso degli utenti per utilizzare i loro dati personali nei servizi. Gli utenti che non acconsentono devono poter avere accesso a un’alternativa meno personalizzata ma equivalente.
A novembre 2023 Meta ha introdotto un modello pubblicitario binario “Consent or Pay”. In base a questo modello, gli utenti di Facebook e Instagram nell’UE hanno avuto la possibilità di scegliere tra il consenso alla combinazione di dati personali per la pubblicità personalizzata o il pagamento di un abbonamento mensile per un servizio senza pubblicità.
La Commissione ha riscontrato che questo modello non è conforme alla legge sui mercati digitali, in quanto non offre agli utenti la scelta specifica richiesta di optare per un servizio che utilizza meno dati personali, ma è altrimenti equivalente al servizio di “pubblicità personalizzata”. Il modello di Meta inoltre non consentiva agli utenti di esercitare il proprio diritto di consenso libero alla combinazione dei propri dati personali.
A novembre 2024, dopo numerosi scambi con la Commissione, Meta ha introdotto un’altra versione del modello di annunci personalizzati gratuiti, offrendo una nuova opzione che presumibilmente utilizza meno dati personali per visualizzare annunci pubblicitari. La Commissione sta attualmente valutando questa nuova opzione e prosegue il dialogo con Meta, e ha chiesto alla società di fornire prove dell’impatto che questo nuovo modello di annunci ha nella pratica. Fatta salva questa valutazione in corso, la decisione odierna che constata la non conformità riguarda il periodo di tempo durante il quale agli utenti nell’Unione europea è stata offerta solo l’opzione binaria “acconsenti o paga” tra marzo 2024, quando gli obblighi della legge sui mercati digitali sono diventati giuridicamente vincolanti, e novembre 2024, quando è stato introdotto il nuovo modello di annunci di Meta.
L’ammenda inflitta a Meta tiene conto anche della gravità e della durata della non conformità, pur rilevando che le decisioni adottate il 23 aprile nei confronti di Apple e Meta sono le prime decisioni di non conformità adottate ai sensi della legge sui mercati digitali.
La Commissione ha inoltre rilevato che il servizio di intermediazione online di Meta, Facebook Marketplace, non dovrebbe più essere designato ai sensi della legge sui mercati digitali. La decisione fa seguito a una richiesta presentata da Meta il 5 marzo 2024 di riconsiderare la designazione di Marketplace. A seguito di un’attenta valutazione delle argomentazioni di Meta e a seguito dell’ulteriore applicazione e delle continue misure di monitoraggio di Meta per contrastare l’uso del Marketplace da impresa a consumatore, la Commissione ha rilevato che nel 2024 il Marketplace contava meno di 10.000 utenti commerciali. Meta, pertanto, non raggiunge più la soglia pertinente, il che fa presumere che Marketplace sia un importante punto di accesso per gli utenti commerciali per raggiungere gli utenti finali.
I prossimi passi
Apple e Meta sono tenute a conformarsi alle decisioni della Commissione entro 60 giorni, pena l’irrogazione di ulteriori sanzioni per la reiterazione dell’inadempimento. La Commissione prosegue il suo impegno su Apple e Meta per garantire il rispetto delle decisioni della Commissione e più in generale della legge sui mercati digitali.
Contesto
Il 25 marzo 2024, la Commissione ha avviato indagini di non conformità sulle direttive guida di Apple in materia di indirizzo nell’App Store e sul “Consent or Pay” di Meta. Il 24 giugno 2024 e il 1° luglio 2024, la Commissione ha informato rispettivamente Apple e Meta in relazione al suo parere preliminare secondo cui le società violavano la legge sui mercati digitali.
Apple e Meta hanno avuto la possibilità di esercitare i loro diritti di difesa esaminando in dettaglio tutti i documenti contenuti nei fascicoli d’indagine della Commissione e rispondendo in modo esauriente per iscritto alle conclusioni preliminari della Commissione.
La Commissione può infliggere ammende alle imprese non conformi fino al 10% del loro fatturato annuo globale. Pertanto, ha multato pertanto Apple e Meta rispettivamente di 500 milioni di euro e di 200 milioni di euro.
La legge sui mercati digitali mira a garantire mercati equi e contendibili nel settore digitale. Regolamenta i cosiddetti “gatekeeper”, ossia le grandi piattaforme digitali che forniscono un essenziale porta di accesso tra utenti commerciali e consumatori. L’influenza e il potere dei gatekeeper configurano un monopolio e possono ridurre la competitività nell’economia digitale. La legge sui mercati digitali è uno dei primi strumenti per regolamentare in modo completo il potere di controllo delle più importanti aziende digitali. È entrato in vigore il 1° novembre 2022 con applicazione dal 2 maggio 2023.
Teresa Ribeira, vicepresidente esecutiva della Commissione per la transizione pulita, giusta e competitiva, ha dichiarato “Le decisioni odierne inviano un messaggio forte e chiaro. La legge sui mercati digitali è uno strumento fondamentale per sbloccare il potenziale, la scelta e la crescita garantendo che gli operatori digitali possano operare in mercati equi e contendibili. Protegge i consumatori europei e crea condizioni di parità. Apple e Meta non hanno rispettato la legge sui mercati digitali attuando misure che rafforzano la dipendenza degli utenti commerciali e dei consumatori dalle loro piattaforme. Di conseguenza, abbiamo intrapreso un’azione coercitiva ferma ma equilibrata nei confronti di entrambe le società, sulla base di norme chiare e prevedibili. Tutte le imprese che operano nell’UE devono seguire le nostre leggi e rispettare i valori europei.”
Henna Virkunnen, vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha affermato che al centro della legge sui mercati digitali vi è l’intento di permettere “la libera scelta delle imprese e dei consumatori. Ciò include la garanzia del pieno controllo su quando e come i loro dati vengono utilizzati online e la comunicazione libera tra le imprese e i propri clienti. Le decisioni adottate sono derivate dall’evidenza che sia Apple che Meta hanno tolto questa libertà di scelta ai loro utenti e che ora sono tenute a cambiare il loro comportamento” e ha concluso ribadendo il suo personale impegno nell’obiettivo di “tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese innovative in Europa”.
Sul tema è intervenuta anche la Presidente della Commissione parlamentare IMCO (mercato interno e protezione dei consumatori), Anna Cavazzini commentando “La decisione odierna non è l’inizio di una “guerra tecnologica” in risposta alla politica tariffaria scorretta di Trump. Si tratta invece dell’attuazione coerente del diritto dell’UE vigente. Ciò include, come ultima risorsa, l’imposizione di multe a Apple e Meta ai sensi del regolamento del Digital Market Act (DMA) per garantire che siano conformi alla legislazione digitale dell’UE. Per le aziende è molto semplice evitare tali sanzioni: devono solo rispettare il diritto europeo.” E ha aggiunto “La legge sui mercati digitali andrà a beneficio delle piccole e medie imprese tecnologiche e dei consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico, in quanto è una legge che promuove una concorrenza leale e impedisce pratiche sleali, che rendono impossibile soprattutto agli operatori più piccoli di raggiungere la propria clientela di riferimento o di accedere ai dati che le imprese più grandi controllano grazie al loro potere di mercato”. Chiosando “Tutte le imprese che operano nel mercato unico dell’UE devono rispettare le norme dell’UE, indipendentemente dal fatto che abbiano sede nell’UE o in paesi terzi. Sarebbe stato estremamente preoccupante se la Commissione avesse ulteriormente ritardato le procedure già delineate nella legge, dando l’impressione che l’Unione sia sotto ricatto delle minacce di Trump. Per inciso, da questa settimana sono in corso anche procedimenti legali contro le posizioni monopolistiche di alcune grandi aziende tecnologiche negli Stati Uniti.”