In un’Europa sempre più orientata alla competitività e alla difesa, i territori chiedono di non essere lasciati indietro. Mercoledì 21 maggio si è tenuta a Varsavia una riunione informale dei ministri europei competenti per la politica di coesione, lo sviluppo territoriale e la politica urbana. In quella occasione è stata adottata una Dichiarazione congiunta che riafferma l’importanza della dimensione territoriale nelle politiche dell’Unione anche dopo il 2027.
L’incontro ha riunito rappresentanti degli Stati membri dell’UE, dei Paesi EFTA e delle principali istituzioni europee – tra cui Commissione europea, Comitato delle regioni, Comitato europeo economico e sociale e il Segretariato generale del Consiglio – per riflettere sul ruolo strategico delle politiche regionali e urbane nello sviluppo sostenibile dell’Unione. Presenti anche esperti dell’OCSE, tra cui Lamia Kamal-Chaoui, direttrice del Centro per l’imprenditorialità, le PMI, le regioni e le città.
Ad aprire i lavori, la ministra polacca Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz, che ha ribadito l’urgenza di mantenere centrale l’approccio territoriale, valorizzando la partecipazione attiva delle regioni nello sviluppo delle politiche europee.
Uno dei passaggi salienti è stato l’intervento del Prof. Andrés Rodríguez-Pose, che ha analizzato l’impatto territoriale delle nuove priorità dell’UE – dalla competitività alla sicurezza – sottolineando i rischi dell’aumento delle differenze di sviluppo tra i territori e di una crescente insoddisfazione nei confronti del “progetto europeo”, se non saranno rafforzate le politiche di coesione.
Nel corso del dibattito, il Comitato delle Regioni ha presentato le conclusioni di un parere richiesto dalla presidenza polacca, evidenziando come la coesione resti un motore fondamentale per gli obiettivi e le riforme dell’UE, a patto di continuare a valorizzare il decentramento delle competenze, la governance multilivello e il partenariato con le realtà locali.
La Dichiarazione congiunta dei ministri europei, pur se informale, rappresenta una presa di posizione politica chiara sul futuro della dimensione territoriale nelle politiche dell’UE.
“Abbiamo adottato una dichiarazione condivisa da tutti gli Stati membri dell’Unione” ha spiegato la ministra Pełczyńska-Nałęcz, sottolineandone le tre richieste chiave:
- Nessuna politica di sviluppo senza coesione. La coesione non è un accessorio, ma la spina dorsale dello sviluppo europeo, costruita insieme ai territori.
- Politiche abitative accessibili. La crisi dell’edilizia residenziale rappresenta oggi una sfida europea e necessita di risposte coordinate.
- Supporto alle regioni di confine. Le aree che confinano con Russia e Bielorussia richiedono un’attenzione speciale e strumenti dedicati di sviluppo.
Nel documento si riafferma il valore della coesione economica, sociale e territoriale come pilastro delle politiche post-2027. Si propone la creazione di una visione europea condivisa di sviluppo territoriale e si promuove l’uso più ampio delle valutazioni d’impatto territoriale (TIA) per garantire che le politiche europee tengano conto delle differenze tra territori. Infine, si sottolinea l’urgenza di politiche urbane solide e di soluzioni concrete per l’emergenza abitativa, in chiave territoriale e sociale.
L’ampio raggio di politiche incluse nella dichiarazione è frutto della partecipazione congiunta all’incontro dei ministri responsabili di tre ambiti interconnessi coesione, territorio e città. Un segnale chiaro dell’intenzione di adottare un approccio integrato, capace di valorizzare tutte le componenti dello spazio europeo. Con questa dichiarazione, l’Unione europea si prepara a scrivere una nuova pagina per le sue politiche territoriali, mirando a un futuro in cui nessun territorio resti indietro e si lavori per la convergenza verso l’alto.







