La Prossima Programmazione Finanziaria dell’UE: Sfide di Spesa e Opzioni per il Finanziamento

Il 25 giugno 2025, a Bruxelles, il Parlamento europeo ospiterà un evento di grande rilevanza incentrato sulle sfide di spesa e le opzioni di finanziamento per il prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione europea (Multiannual Financial Framework). Il dibattito, che avrà inizio alle 15:15, vedrà la partecipazione di Carla Tavares (S&D, PT) e Siegfried Mureșan (EPP, RO), i co-rapporteurs della prossima programmazione finanziaria pluriennale dell’UE. Con loro, Eulalia Rubio del Jacques Delors Institute di Parigi approfondirà le questioni politiche cruciali che il nuovo bilancio pluriennale dovrà affrontare: la sicurezza e la difesa, il supporto all’Ucraina, la competitività dell’UE e la gestione del debito legato al Next Generation EU (NGEU). 

Al centro della discussione, inoltre, se siano necessari nuovi strumenti di risorse proprie o un ricorso maggiore all’indebitamento per finanziare il bilancio futuro dell’Unione.

Un recente studio del Servizio di ricerca del PE (EPRS) fornisce un quadro completo sulla struttura del bilancio dell’Unione, analizzando le sfide di spesa del prossimo quadro finanziario pluriennale. Tra le voci di spesa più significative future: il finanziamento della difesa dell’UE, il sostegno continuo all’Ucraina, i costi legati all’allargamento dell’Unione, e l’impegno per la competitività. Inoltre, il bilancio dovrà gestire il rimborso dei fondi NGEU, che avranno un impatto crescente a partire dal 2028.

Lo studio fornisce anche una panoramica sulle risorse proprie dell’UE, suggerendo una possibile riforma del sistema, con la proposta di nuove risorse proprie e l’eventuale aumento del debito dell’Unione per far fronte alle crescenti necessità di finanziamento. 

Altri aspetti chiave trattati sono il bilancio annuale, la procedura di discarico, la condizionalità legata allo stato di diritto, e il rafforzamento della vigilanza sul bilancio europeo.

Il bilancio dell’UE per il periodo post-2027 rappresenta una delle principali sfide per la seconda Commissione von der Leyen. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra le crescenti esigenze finanziarie dell’Unione e la reticenza di molti Stati membri ad aumentare i contributi al bilancio europeo. Le necessità finanziarie dell’UE non sono mai state così elevate, con un contesto economico che vede i bilanci nazionali sotto forte pressione.

Dal punto di vista delle spese, i costi da affrontare sono significativi. Oltre al rimborso dei debiti legati ai fondi NGEU, l’UE dovrà far fronte a costi di finanziamento superiori rispetto a quanto previsto inizialmente, a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Tra le voci di spesa più rilevanti, si annoverano il supporto continuo alla difesa dell’Ucraina contro l’aggressione russa, i finanziamenti per la ricostruzione e il recupero post-bellico del paese, e il rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza dell’Unione.

Non meno importante sarà il contributo dell’UE alla trasformazione verde e digitale, per rimanere competitiva a livello globale, come recentemente sottolineato dal presidente emerito della BCE, Mario Draghi, nel suo rapporto sulla competitività dell’Unione.

Per finanziare il rimborso del debito legato al NGEU, la Commissione, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno concordato l’introduzione di nuove risorse proprie. Tuttavia, nonostante la proposta della Commissione, approvata dal PE, non sono stati fatti progressi significativi al riguardo all’interno del Consiglio, dove alcuni Stati membri preferiscono un sistema basato sulle risorse proprie derivanti dal reddito nazionale lordo (GNI), considerato più semplice ed equo. Inoltre, alcuni paesi propongono di combinare un aumento delle risorse basate sul GNI con risparmi in altri settori per bilanciare il bilancio.

Il Parlamento europeo, nel frattempo, ha iniziato ha presentato un rapporto di iniziativa dal titolo “Un bilancio a lungo termine rinnovato per l’Unione in un mondo che cambia”, redatto dai co-rapporteurs Siegfried Mureșan e Carla Tavares. Il rapporto si concentra sul rafforzamento della solidarietà tra gli Stati membri, la sostenibilità delle finanze europee e la necessità di rispondere alle sfide globali in modo efficace.

In un contesto caratterizzato da crescenti esigenze di spesa e difficoltà a reperire i fondi necessari, il futuro del bilancio dell’UE appare più che mai incerto. Tuttavia, la discussione in corso tra le istituzioni europee potrebbe gettare le basi per un bilancio che risponda in modo più equilibrato alle sfide del prossimo decennio.

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