Il 20 giugno 2025, il Consiglio degli affari economici e finanziari (ECOFIN) si è riunito a Bruxelles per discutere una serie di temi cruciali per l’economia europea, tra cui la riforma doganale, la nuova governance economica, la competitività e l’aggiornamento della legislazione sui servizi finanziari.
Uno degli argomenti principali è stato il progresso nella riforma doganale dell’UE. La Presidenza polacca ha presentato ai ministri dell’economia e finanze un aggiornamento sullo stato delle trattative, ottenendo un ampio consenso sulla necessità di un accordo tempestivo sulla posizione del Consiglio. Andrzej Domanski, Ministro delle Finanze della Polonia, ha sottolineato l’importanza strategica della riforma, dichiarando che il sistema doganale dell’Unione deve essere modernizzato per rispondere alle sfide di un mondo sempre più complesso. La riforma mira a migliorare la protezione del mercato unico e la sicurezza economica, senza gravare eccessivamente su autorità nazionali e commercio. Le proposte, presentate dalla Commissione europea nel maggio 2023, mirano a rendere il sistema doganale più efficiente nel bloccare l’ingresso di merci non conformi nel territorio dell’UE e nell’ottimizzare la raccolta dei dazi. Il lavoro sulla riforma proseguirà sotto la presidenza danese con l’obiettivo di giungere a un mandato di negoziazione condiviso con il Parlamento europeo.
Il Consiglio ha quindi approvato i piani fiscali e strutturali a medio termine (MTFSP) del Belgio e della Bulgaria, che delineano la traiettoria fiscale e le riforme previste da questi Paesi. Come noto, i piani fiscali e strutturali rappresentano un pilastro del nuovo quadro di governance economica dell’UE e sono strumenti essenziali per garantire di una gestione fiscale sostenibile. In parallelo, il Consiglio ha preso una decisione riguardo alla Romania e ha formulato una raccomandazione per il Belgio nell’ambito della procedura per il disavanzo eccessivo (EDP).
La competitività è stata al centro di un dibattito animato, con particolare attenzione ai prezzi dell’energia e alle misure per contenerli, tenuto conto della loro incidenza sulla crescita economica, sull’inflazione e sulla competitività esterna dell’UE. I ministri hanno esplorato diversi strumenti politici per ridurre i costi energetici e incentivare gli investimenti nel settore energetico, per garantire il corretto funzionamento del mercato unico europeo. La questione resta un tema cruciale, alla luce della necessità di bilanciare la transizione ecologica (Green Deal europeo) con la necessità di mantenere alta la competitività dell’Unione a livello globale.
Un altro punto rilevante della giornata è stato l’allargamento della zona euro, con l’adozione di una raccomandazione sull’adozione dell’euro in Bulgaria. La decisione finale sarà discussa al prossimo incontro del Consiglio europeo, previsto per il 26-27 giugno. Se il processo andrà a buon fine, la Bulgaria entrerà ufficialmente nella zona euro a gennaio 2026.
I ministri hanno dedicato parte della riunione alla discussione sull’impatto economico e finanziario dell’aggressione russa contro l’Ucraina. Questo tema, che resta un punto fisso nell’agenda dell’ECOFIN, è stato esaminato alla luce degli sviluppi recenti e delle politiche di supporto all’Ucraina. L’UE continua a monitorare gli effetti delle sanzioni e degli aiuti finanziari concessi a Kiev, mentre si prepara a sostenere la ricostruzione e la stabilizzazione dell’Ucraina.
Il Consiglio ha poi approvato il rapporto semestrale sulle questioni fiscali, che fornisce un aggiornamento sui progressi fatti durante la presidenza polacca e sullo stato delle principali negoziazioni fiscali in corso. I ministri hanno anche approvato le conclusioni relative ai progressi del Codice di condotta per la tassazione delle Imprese. Inoltre, è stato discusso l’aggiornamento della Direttiva sulla tassazione dell’energia, che potrebbe introdurre modifiche significative per favorire la transizione energetica.
Il Consiglio ha dato, inoltre, il via libera alla valutazione positiva delle relazioni semestrali dei PNNR di Belgio, Italia, Lituania, Polonia, Cipro, Malta, Croazia e Slovenia. Ad oggi, l’UE ha già erogato oltre 317 miliardi di euro agli Stati membri, contribuendo a sostenere la ripresa economica post-pandemia.
La Presidenza ha fatto il punto sui principali aggiornamenti nelle proposte legislative sui servizi finanziari. Tra gli argomenti discussi, figura l’accordo sul mandato di negoziazione del Consiglio per il pacchetto sui servizi di pagamento (PSD3/PSR) e la finalizzazione delle modifiche al Regolamento sui requisiti di capitale (CRR), in particolare per rendere permanenti alcune normative sulle transazioni finanziarie a breve termine. È stato anche approvato un aggiornamento della Regolamentazione sui depositi di titoli centrali (CSDR), per ridurre il ciclo di regolamento delle transazioni borsistiche da due a un giorno lavorativo (T+1).







