Verso un pilastro europeo dei diritti sociali rinnovato

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Il pilastro europeo dei diritti sociali (“pilastro”) è il progetto dell’UE per un’Europa sociale più equa e inclusiva che protegga i suoi cittadini contribuendo al contempo a migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Il Pilastro consiste in 20 principi prioritari suddivisi in tre ambiti: Pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, Condizioni di lavoro eque, Protezione sociale e inclusione. 

L’ESIP mantiene il suo impegno a sostenerne l’attuazione attraverso contributi pratici da parte degli enti di sicurezza sociale statutari. Mentre la Commissione si prepara a rivedere e aggiornare il Pilastro, ESIP nel corso delle attività 2025-2026 rifletterà su come le istituzioni degli Stati membri contribuiscono a trasformare in realtà i principi del pilastro, in particolare, nei settori della protezione sociale, dell’accesso all’assistenza sanitaria e dell’assistenza a lungo termine. ESIP intende dedicare specifica attenzione all’individuazione delle concrete lacune di attuazione e delle potenziali sinergie tra gli sviluppi politici dell’UE e le pratiche nazionali in materia di sicurezza sociale. Tra le azioni previste: offrire un contributo tecnico alle consultazioni indette dalla Commissione sulla futura attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali; scambiare conoscenze e opinioni con le istituzioni dell’UE in merito ai gap e alle sinergie tra il Pilastro europeo e le prassi nazionali. 

In quest’ottica, ESIP con il contributo degli enti nazionali associati intende partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea, in scadenza il 10 settembre p.v., che mira a raccogliere spunti per la predisposizione del nuovo Piano d’azione del Pilastro e pareri sui risultati conseguiti dal primo Piano d’azione del 2021. Quest’ultimo, secondo la Commissione, ha contribuito a tradurre i principi prioritari del Pilastro in azioni concrete e ad ancorare saldamente le questioni occupazionali e sociali nell’agenda politica dell’UE, anche grazie al forte impegno assunto dai leader europei al “Vertice sociale di Porto” (maggio 2021) ad attuare concretamente il Pilastro e a raggiungere gli obiettivi sociali dell’UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030 (aumento del tasso di occupazione medio nell’UE al 75%, partecipazione del 60% degli adulti alla formazione continua, riduzione di 15 milioni del numero delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale). 

A quattro anni dall’avvio del primo Piano d’azione, il panorama politico e normativo è cambiato in modo significativo. Nel nuovo contesto socioeconomico, demografico e geopolitico, la Commissione intende lanciare il nuovo Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali che dovrà riflettere le indicazioni dei rapporti Draghi e Letta al fine di rafforzare i legami tra competitività, preparazione, democrazia ed elevati standard sociali. 

Per garantire prosperità e produttività, nonché il successo delle trasformazioni ecologica, digitale e sociale, l’UE deve stare al passo dei rapidi cambiamenti dell’economia e del mercato del lavoro. Per questa ragione, il nuovo Piano d’azione, prendendo le mosse dai risultati del precedente, dovrà fornire una tabella di marcia chiara per l’UE al fine di rafforzare e promuovere un approccio più coeso e coordinato alla politica occupazionale e sociale in Europa, contribuendo a garantire il progresso di tutti gli Stati membri verso gli obiettivi chiave per il 2030.