Verso un portale unico digitale per i lavoratori distaccati: primo confronto tra Parlamento e Consiglio UE

È stato avviato il confronto politico sul nuovo Regolamento europeo per la dichiarazione elettronica dei lavoratori distaccati, meglio noto come e-Declaration portal. L’obiettivo è creare un punto di accesso digitale unico per le imprese che forniscono servizi transfrontalieri, riducendo la burocrazia e rafforzando al contempo i controlli e la tutela dei lavoratori inviati temporaneamente all’estero.

Il relatore del Parlamento europeo, Andreas Schwab (PPE), ha illustrato l’esito del primo trilogo – il negoziato fra Parlamento, Consiglio e Commissione – sottolineando le due principali divergenze che ancora separano le istituzioni.

Il primo nodo riguarda la governance del sistema e le modalità da adottare per modificare il modulo standard di dichiarazione. Il Consiglio preferisce affidare tali modifiche ad atti esecutivi che lascerebbero maggiore flessibilità alla Commissione. Il Parlamento europeo, invece, spinge per l’uso di atti delegati, ritenuti più trasparenti e soprattutto sottoposti a un più forte controllo democratico.

La seconda divergenza attiene alla struttura e al contenuto dell’interfaccia digitale. Il Consiglio propone un set di dati flessibile e generale, da sviluppare gradualmente a livello tecnico dalla Commissione. Il Parlamento, invece, chiede una lista armonizzata e dettagliata di dati obbligatori e, soprattutto, il vincolo di partecipazione di tutti gli Stati membri, al fine di garantire interoperabilità, parità di trattamento e condizioni di concorrenza eque per le imprese.

Secondo Schwab, l’approccio del Parlamento mira a bilanciare semplificazione e controllo, evitando che la digitalizzazione si traduca in un indebolimento delle tutele sociali. Una posizione condivisa dal correlatore della commissione Occupazione del PE (EMPL), Johan Danielsson (S&D), che ha sottolineato l’importanza di un sistema capace di contrastare il lavoro irregolare e il dumping sociale, problemi ancora troppo diffusi nel mercato unico dei servizi. 

Tra le proposte del Parlamento figura anche l’obbligo per la Commissione europea di pubblicare l’elenco degli Stati membri partecipanti e i collegamenti ai portali nazionali su piattaforma pubblica, per garantire maggiore trasparenza e accesso uniforme alle informazioni.

L’iniziativa, guidata congiuntamente dalle commissioni IMCO (Mercato interno) e EMPL (Occupazione e affari sociali) del Parlamento europeo, rappresenta un tassello della più ampia strategia di digitalizzazione amministrativa dell’UE. Se approvato, il portale e-Declaration potrebbe semplificare significativamente gli obblighi per le imprese che operano oltre frontiera e, allo stesso tempo, rendere più efficace la cooperazione tra autorità nazionali nel monitoraggio dei lavoratori distaccati.