Il 7 novembre, l’Unione europea ha compiuto un passo decisivo verso una maggiore integrazione nel campo della difesa. Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulle misure per incentivare investimenti più rapidi, flessibili e coordinati nel settore della difesa, nell’ambito del piano ReArm Europe, lanciato per rafforzare la capacità militare dell’UE entro il 2030.
Tra le principali novità figura la decisione di associare l’Ucraina al FED (Fondo europeo per la difesa), segnando in questo modo un ulteriore passo verso la cooperazione strategica tra Bruxelles e Kiev. L’obiettivo è sostenere la sicurezza e la resilienza ucraine, favorendo al contempo la graduale integrazione del Paese nella base industriale e tecnologica di difesa europea.
«L’accordo rappresenta una tappa fondamentale nella realizzazione del piano ReArm Europe e nei progressi verso una maggiore prontezza militare entro il 2030», ha dichiarato Troels Lund Poulsen, ministro danese della Difesa (che presiede il Consiglio in questo semestre). «Dobbiamo massimizzare i nostri investimenti nella difesa e nelle tecnologie a duplice uso per prepararci al futuro, insieme in Europa e con l’Ucraina».
Anche la ministra danese per gli Affari europei, Marie Bjerre, ha sottolineato la portata politica dell’intesa:
«L’Europa è determinata a investire nella propria sicurezza e a rimuovere tutti gli ostacoli che ne limitano lo sviluppo. Rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea è un passo necessario verso un’Unione più forte, resiliente e capace di difendersi».
L’accordo mantiene la struttura generale della proposta della Commissione europea e prevede modifiche a 5 regolamenti europei:
- Il programma “Europa digitale”
- Il Fondo europeo per la difesa
- Il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF)
- La Piattaforma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform)
- Il programma “Orizzonte Europa”
L’obiettivo è facilitare l’accesso ai finanziamenti europei per le imprese attive nelle tecnologie a duplice uso (civile e militare), senza modificare sostanzialmente le regole di ammissibilità previste dagli strumenti già esistenti, come SAFE (strumento per la sicurezza europea) e EDIP (programma per l’industria europea della difesa).
Con la futura partecipazione dell’Ucraina al FED, le imprese e i centri di ricerca ucraini potranno in prospettiva partecipare a progetti congiunti di ricerca e sviluppo nel settore militare, rafforzando la cooperazione tecnologica con i partner europei.
Il pacchetto, noto come “mini-omnibus della difesa”, è stato proposto dalla Commissione nell’aprile 2025 per rendere più flessibile l’uso dei fondi UE esistenti — originariamente destinati a innovazione, industria e sviluppo regionale — anche per il sostegno dell’industria della difesa.
Questa iniziativa si affianca al pacchetto omnibus sulla prontezza alla difesa, presentato a giugno 2025 e tuttora in discussione. Entrambi i provvedimenti rispondono alla richiesta del Consiglio europeo di marzo 2025, che aveva invitato la Commissione a potenziare gli investimenti nel comparto della difesa per garantire una maggiore autonomia strategica dell’Unione.
Con l’accordo raggiunto, l’UE conferma dunque la volontà di rafforzare la propria sicurezza collettiva, sostenendo la transizione verso un’industria della difesa più integrata, competitiva e capace di affrontare le sfide geopolitiche del prossimo decennio.







