La sicurezza sociale è fondamentale per la crescita e la competitività dell’Europa

Gli amministratori delegati degli istituti di sicurezza sociale statutari europei, in occasione del 4^ Forum annuale ESIP a Bruxelles, hanno rilasciato una dichiarazione generale con la quale hanno ribadito l’importanza di sistemi di protezione sociale forti, inclusivi e finanziariamente sostenibili per l’UE.
Essi rappresentano un pilastro della solidarietà europea e un fattore decisivo per la crescita, la stabilità e la competitività

Al tempo stesso, hanno riconosciuto le sfide crescenti con cui si devono confrontare, in particolare per bilanciare le crescenti aspettative di cittadini, datori di lavoro e decisori politici, con le limitate risorse economiche e di personale. Tra le sfide più pressanti: il cambiamento demografico, la digitalizzazione, la trasformazione del mercato del lavoro, le pressioni climatiche e le crescenti incertezze geopolitiche

Nella dichiarazione si afferma che la mobilità transfrontaliera e le carriere devono essere sostenute da quadri di protezione sociale coordinati. Le esigenze del mercato unico hanno reso possibili sistemi di sicurezza sociale in grado di garantire la portabilità dei diritti anche di fronte all’evolversi dei modelli di lavoro. Ciò grazie all’adattabilità dimostrata rispetto alle moderne dinamiche sociali e del lavoro.

La sicurezza sociale, si legge nel comunicato, protegge dai rischi esistenziali nell’arco della vita: malattia, disoccupazione, genitorialità, necessità di assistenza a lungo termine, vecchiaia e ridotta capacità di guadagno, infortuni sul lavoro e loro conseguenze, malattie professionali. L’invecchiamento della popolazione europea e la duplice transizione, tecnologica e verde, stanno esercitando pressioni sulle finanze pubbliche e sui sistemi di protezione sociale. Gli AD chiedono di trovare il giusto equilibrio tra la garanzia della sostenibilità a lungo termine e la tutela dell’inclusione e della qualità, al fine di salvaguardare il modello sociale europeo e continuare a competere a livello mondiale sulla base dell’innovazione e dell’equità.

La dichiarazione dedica spazio anche al ruolo dell’IA nella sicurezza sociale. Infatti, l’innovazione digitale e l’IA hanno il potenziale per rendere i sistemi di protezione sociale europei più efficaci, equi e competitivi. Se applicata in modo responsabile, l’intelligenza artificiale può contribuire a ridurre le frodi, garantire che i benefici siano calcolati correttamente e sostenere le persone nell’accesso e godimento dei diritti maturati, rafforzando la fiducia nelle istituzioni pubbliche e garantendo la giustizia. Tuttavia, i CEO chiedono che le norme sull’IA siano più equilibrate, integrando solide salvaguardie contro la discriminazione e i danni ambientali, ma rimanendo proporzionate e praticabili per gli enti pubblici senza sovraccaricarli. Gli investimenti nell’IA dovrebbero essere orientati verso progetti che servono l’interesse pubblico, in particolare nei settori della sanità e della sicurezza sociale, in cui gli strumenti digitali possono fornire servizi di qualità superiore, più accessibili e più efficienti. Infine, è fondamentale avere dati affidabili combinati con un’analisi supportata dall’IA, per un migliore targeting delle risorse, un’azione preventiva nelle transizioni del mercato del lavoro e sistemi più resilienti in generale.

 

La richiesta, quindi, è di maggiori investimenti nei sistemi di protezione sociale per una crescita sostenibile, affinché essi possano creare le condizioni per un’economia produttiva e adattabile, riducendo la povertà, sostenendo la partecipazione al mercato del lavoro e incoraggiando l’apprendimento permanente.

In relazione alla semplificazione del QFP proposta dalla Commissione europea per il periodo 2028-2034, gli amministratori dei sistemi di sicurezza sociale chiedono che non si attui a scapito di finanziamenti sufficienti e prevedibili per le priorità sociali e sanitarie. Le normative in materia di appalti e finanziamenti dovrebbero garantire una concorrenza leale ed evitare il dumping sociale, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione, la digitalizzazione e la cooperazione tra gli istituti di sicurezza sociale

Infine, il richiamo alla salute quale diritto sociale e motore della competitività dell’UE. Un’assistenza sanitaria aperta a tutti, di alta qualità e a prezzi accessibili è fondamentale per la produttività, la resilienza e la coesione sociale. Tra le priorità indicate dai CEO: il rafforzamento della sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali critici, le misure preventive, il sostegno alla salute mentale, al fine di ridurre i costi delle cure a lungo termine e sostenere una forza lavoro resiliente (alla base della continuità contributiva e della sostenibilità della sicurezza sociale). La cooperazione a livello dell’UE dovrebbe concentrarsi sulla creazione di un quadro per sistemi sanitari finanziariamente sostenibili nel rispetto delle responsabilità nazionali. La dichiarazione sottolinea la validità di iniziative come lo spazio europeo dei dati sanitari per ridurre le disuguaglianze e migliorare l’assistenza (se attuate in modo trasparente e incentrate sugli interessi dei pazienti). La long-term care, infine, richiederebbe un monitoraggio più coerente e norme transfrontaliere più chiare se l’UE intende soddisfare le esigenze di una popolazione sempre più anziana.

 

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