Bruxelles lancia la prima raccomandazione Ue sul capitale umano: “Investire nelle competenze per restare competitivi”

Per la prima volta nella storia del Semestre europeo, la Commissione europea ha inserito del Pacchetto d’Autunno una raccomandazione rivolta a tutti gli Stati membri (normalmente questo tipo di raccomandazioni è parte del Pacchetto di Primavera). 

Si tratta della Raccomandazione sul “Capitale umano” che mira a fronteggiare le crescenti sfide strutturali legate alle competenze, considerate un fattore decisivo per la futura competitività del continente. Secondo l’esecutivo Ue, senza interventi immediati nel campo dell’istruzione, della formazione e dello sviluppo delle competenze, l’Europa rischia di perdere terreno nelle principali transizioni economiche e tecnologiche. La raccomandazione indica quindi una direzione chiara per gli Stati membri: dare priorità agli investimenti nelle persone.

La Commissione invita i governi nazionali a concentrare risorse e riforme sui settori considerati strategici per il futuro dell’Unione: transizione verde, economia circolare, decarbonizzazione industriale, salute e biotecnologie, agricoltura e bioeconomia, difesa e spazio.

Un ruolo centrale è attribuito al rafforzamento delle filiere formative delle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), ritenute fondamentali per garantire una forza lavoro in linea con l’evoluzione tecnologica e industriale. 

La raccomandazione lancia anche un allarme: il peggioramento delle competenze di base – dalla comprensione linguistica alla matematica – sta compromettendo la capacità dei giovani europei di inserirsi con successo nei settori più innovativi. Ribaltare questa tendenza, secondo la Commissione, è essenziale per formare lavoratori capaci di adattarsi alle nuove tecnologie e alle industrie competitive del futuro.

La Commissione sottolinea che l’investimento nel capitale umano non può ricadere solo sui bilanci pubblici: imprese e istituzioni devono agire insieme, mobilitando risorse a beneficio della società, dell’economia e dei cittadini.

Oltre alla formazione, la raccomandazione mette in evidenza l’importanza di dati e analisi tempestive e di qualità, essenziali per anticipare i bisogni del mercato del lavoro e individuare le professioni emergenti. 

Del resto, il quadro occupazionale descritto nella proposta di Relazione congiunta sull’occupazione (Joint Employment Report – JER) mostra che i mercati del lavoro europei restano complessivamente solidi; la produttività cresce troppo lentamente, segnalando rischi per la competitività; persistono gravi carenze di manodopera e competenze, già avvertite da numerosi settori produttivi. 

La raccomandazione sul capitale umano rappresenta, nelle intenzioni della Commissione, un passo decisivo per assicurare che le politiche dell’Unione rispondano non alle esigenze di ieri, ma a quelle dell’economia di domani.

 

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