Dalla Ue una direttiva per favorire studenti, ricercatori e tirocinanti

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Sono pronte per il voto finale, previsto per mercoledì prossimo,  le nuove norme per attrarre nell’Unione europea studenti, ricercatori e tirocinanti da Paesi terzi e migliorare le condizioni per i ragazzi “au pair”. Regole che renderanno più semplice e attrattivo per gli studenti e i ricercatori  studiare o fare ricerca nelle università dell’Unione europea. Il nuovo regolamento, concordato in via informale dal Parlamento e dal Consiglio lo scorso novembre, contiene inoltre disposizioni volte a chiarire e a migliorare le condizioni per i tirocinanti, i volontari, gli alunni e i ragazzi alla pari extra-UE e a facilitare gli scambi culturali.

“Gli studenti e i ricercatori di talento sono indispensabili per l’economia europea della conoscenza – ha dichiarato Klaas Dijkhoff, ministro incaricato delle questioni migratorie dei Paesi Bassi – e la direttiva ci aiuta ad attrarre persone di talento provenienti da Paesi esterni all’Unione europea “.

Il progetto mira inoltre a migliorare la situazione dei ricercatori e degli studenti mediante nuove misure che riportiamo sotto così come sono state pubblicate sul sito della Rappresentanza europea in Italia:

  • la mobilità in seno all’UE dei ricercatori o degli studenti di paesi terzi viene migliorata: i cittadini di paesi terzi che lavorano come ricercatori o seguono studi in uno Stato membro possono, in alcuni casi, entrare ed effettuare parte della loro ricerca o dei loro studi in un altro Stato membro, in seguito a una semplice notifica. Inoltre, il periodo di mobilità per i ricercatori è stato portato a sei mesi, rendendo l’Unione europea una destinazione più allettante per i cittadini di paesi terzi
  • i familiari dei ricercatori saranno autorizzati ad accompagnarli e potranno inoltre beneficiare del più ampio diritto alla mobilità in seno all’UE
  • gli studenti provenienti da paesi terzi avranno il diritto di lavorare almeno 15 ore alla settimana al di fuori delle ore dedicate al programma di studi, per permettere loro di coprire in parte il costo dei loro studi
  • i ricercatori e gli studenti provenienti da paesi terzi potranno fermarsi per almeno nove mesi dopo aver completato la loro ricerca o i loro studi al fine di cercare un’occupazione o avviare un’impresa
  • gli Stati membri possono decidere di applicare le nuove norme dell’UE anche ai cittadini di paesi terzi che chiedono di partecipare a un programma di scambio di alunni o a un progetto educativo, ai volontari diversi da quelli partecipanti al servizio volontario europeo o alle persone collocate alla pari.

Ulteriori informazioni e documenti verranno pubblicati dopo il voto finale e potranno essere consultati sul sito del Parlamento europeo o su quello della Rappresentanza europea in Italia.