lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, intervenendo ad un convegno Berlino che ha aggiunto: “la ripresa è soltanto in una fase embrionale». A luglio la Bce aveva annunciato che avrebbe mantenuto i tassi di interesse sui livelli attuali o inferiori per un periodo prolungato, decisione ribadita da Draghi che ha sottolineato come “la disoccupazione – sia ancora troppo alta”.
Per il numero uno della Bce «L’Unione economica e monetaria ha una vasta gamma di obiettivi, ma nelle circostanze attuali la sua priorità chiave è quella di riavviare il credito all’economia reale. Un freno ai prestiti bancari al momento – ha aggiunto Draghi – è la mancanza di trasparenza sui bilanci bancari. Un unico garante europeo aiuterà a risolvere questo problema, e anche per questo abbiamo intenzione di condurre una valutazione completa dello stato patrimoniale delle banche da noi sorvegliare direttamente».
Inoltre Draghi ha puntato il dito contro “la bassa fiducia degli investitori in parte creata dalle regole diverse per le banche attraverso giurisdizioni diverse che a volte non sono comparabili». Un’altra funzione dell’Unione economica e monetaria sarà l’armonizzazione delle regole.
Il presidente della Bce ha inoltre sottolineato come gli sforzi di consolidamento dei Governi e il programma di acquisto bond Omt (Outright Monetary Transactions) della Bce abbiano contribuito a innescare un miglioramento sui mercati. “Più in generale, il rischio di un evento estremo nell’area euro è calato – e quindi anche il rischio di un impatto avverso sulla stabilità dei prezzi». Draghi ha poi definito una priorità la ripresa dei prestiti al settore privato.
La Bce «non può sostituirsi ai Governi» dell’Eurozona nel compito di «tagliare i deficit di bilancio, nel fare le riforme strutturali e nel riparare sistemi politici rotti» ha concluso il suo intervento Draghi, aggiungendo: «A ciascuno il suo compito»