Mef, in arrivo nuove regole per le Casse dal 2015

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Investimenti e gestione delle risorse degli Enti privati e privatizzati nel mirino del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha emanato un vademecum che dovrebbe andare a regime dal 1 gennaio.

Un documento per il quale il Mef ha avviato una consultazione pubblica dei soggetti interessati , che si dovrebbe concludere il 5 dicembre, fissando una serie di paletti volti a ”tracciare un quadro di riferimento prudenziale nel quale gli Enti possono perseguire gli assetti che ritengono ottimali nell’investimento del proprio patrimonio, volto a garantire adeguata tutela previdenziale agli iscritti” a fronte della contribuzione obbligatoria di questi ultimi.  Alla pagina http://www.dt.tesoro.it/it/consultazioni_pubbliche si trovano lo schema di regolamento e un documento che illustra sinteticamente le finalità perseguite e l’impostazione della normativa proposta. Nello stesso documento sono riportate le istruzioni sulle modalità di invio delle osservazioni e dei suggerimenti da parte dei soggetti interessati.

”Il mercato immobiliare non sarebbe in grado di assorbire una mole di immobili che si riversa in vendita nel giro di pochi anni – sottolinea in un’intervista all’Ansa il vice presidente vicario dell’Adepp e dell’Enpam, la cassa dei medici e degli odontoiatri, Giampiero Malagnino – In tale ambito, come Adepp chiederemo probabilmente che la quota massima del 20% di immobili nel patrimonio sia modificata. Per fare un esempio  la sola Enpam detiene una quota del 30% in immobili del valore di 8 miliardi, mettere in vendita appartamenti per un miliardo nel giro di un paio d’anni significa sconvolgere un mercato che nel 2013 non ha superato i tre miliardi”.

Alle Casse ”è lasciata ampia autonomia nello svolgimento delle loro funzioni purché queste siano perseguite in maniera prudenziale e con adeguata diligenza professionale”. Queste  dovranno dotarsi di strutture tecnicamente e professionalmente adeguate e compatibili con la dimensione e complessità del portafoglio; la scelta del gestore dovrà essere effettuata sulla base di una selezione che garantisca la trasparenza e competitività. Tetto del 20% sul patrimonio per gli investimenti in beni immobili e immobili, salvo regime transitorio. Le Casse avranno 5 anni di tempo per adeguarsi. L’investimento in strumenti negoziati nei mercati regolamentati dovrà essere prevalente: nel caso di quote di fondi comuni d’investimento, dovrà essere rispettate una serie di condizioni che assicurino coerenza e applicazione del principio del ‘look through’. L’investimento in ‘derivati’ è ammesso per ”sole finalità di copertura o di efficiente gestione, precludendo quindi attività di tipo speculativo in leva”. Prevista infine una ‘cabina’ di vigilanza da parte di Covip e Ministeri competenti. E’ previsto un periodo di 18 mesi entro cui gli Enti si dovranno adeguare.