Eurostat, disoccupazione in calo

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Anche se lieve arriva finalmente il segno meno. Secondo il dato Eurostat relativo al mese di dicembre, la percentuale di disoccupati nell’eurozona è pari all’11,4%. Si tratta del livello minimo dall’agosto del 2012. Nell’Ue a 28, la percentuale di disoccupati in dicembre è pari al 9,9%. Per la prima volta, il dato scende sotto il 10% dall’ottobre del 2011. In entrambi i casi, sia nella zona euro sia nell’Unione europea a 28 la disoccupazione segna un calo dello 0,1% rispetto al mese di novembre.

Cala il numero di disoccupati anche in Italia: 12,9% nel mese di dicembre, in calo di 0,5 punti percentuali rispetto alle stime relative al mese precedente. L’Italia rimane comunque agli ultimi posti della classifica dei paesi europei,  meglio solo di Portogallo (13,4%), Croazia e Cipro (entrambe a 16,4%), Spagna (23,7%) e Grecia (25,8%).

Quanto ai dati relativi alla disoccupazione giovanile nel mese di dicembre 2014, nell’eurozona si registra il 23% di giovani senza lavoro, nell’Ue a 28 il 21,4%. Anche in questo caso, l’Italia occupa le ultime posizioni della classifica europea, con il 42% di giovani disoccupati. Percentuali più elevate si registrano in Croazia (44,8%), Grecia (50,6%) e Spagna (51,4%).

Cala anche l’inflazione -0,6%, a fronte dello 0,2% di dicembre. A scendere sono stati soprattutto i prezzi dell’energia (-8,9%), mentre la media dei prezzi di alimenti, bevande e tabacchi è scesa dello 0,1%, come anche quella dei beni industriali. In rialzo dell’1% solo i prezzi dei servizi.

Stime che dimostrano, secondo la Commissione europea, che non siamo di fronte a una “reale deflazione”. “Se si guarda all’inflazione di base, che noi consideriamo una misura migliore della pressione dei prezzi – osserva la portavoce per gli Affari economici Annika Breidthardt – essa è ancora positiva allo 0,6%”. Le spinte deflazionistiche, precisa, “sono dovute a fattori esterni come i prezzi del petrolio e delle materie prime alimentari”, quindi ciò non determina “quella che la Commissione considera una reale deflazione”.

Tutto merito della Banca centrale europea per il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco,  che sottolinea come “Segnali positivi arrivano dopo gli interventi che ci sono stati” da parte della Bce sul Quantitative easing”. E avverte: “Per tornare a una crescita economica stabile e sostenuta non basterà uscire dall’attuale difficile congiuntura, ma si dovranno abbattere gli ostacoli strutturali della nostra economia”.