Camporese: “Flessibilità sì ma compatibile e sostenibile”. E su AdEPP “Noi moltiplicatori di occasioni”

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Secondo la definizione dello stesso Governo, la Legge di Stabilità 2016 ha inteso introdurre uno “Statuto dei Lavoratori autonomi”. Alcune novità sono già contenute nel testo inviato a Bruxelles, altre dovrebbero essere introdotte in un collegato alla Legge previsto per gennaio. Ne parliamo con il Presidente dell’AdEPP, Andrea Camporese che sottolinea….

“Pur non essendo direttamente coinvolti come Sistema della previdenza privata, alcuni temi sviluppati nella Legge di Stabilità afferiscono al nostro settore. Il tema della flessibilità in uscita per i pensionati over 63 è un tema che comunque nel nostro Sistema si sta declinando sempre di più.  Molti Enti e molte categorie prevedono questa flessibilità. E nelle  riforme che sono state fatte in questi anni, molti hanno deciso di permettere una flessibilità compatibile e sostenibile, quindi in qualche modo penalizzata,  per cercare di andare incontro ai tempi di vita, alle scelte delle singole persone. La Previdenza che si associa ai  tempi di vita e che mantiene nella compatibilità economica la dimensione umana  e delle scelte individuali, è la Previdenza che a mio parere guarda al futuro. Quindi non entro nella scelta precisa del sistema pubblico così come è stato incardinato, ma sicuramente  il tema che il Governo annuncia di sviluppare ulteriormente è un tema che noi abbiamo già presente nel nostro Sistema e che è positivo”.  

Lei ha toccato il tema del lavoro. Martedì verrà presentata una ricerca targata Censis/Adepp , senza dare anticipazioni, resta  il lavoro un tema centrale sia per i giovani sia per gli over 50?

“Resta un nodo assolutamente centrale, ma  è sempre più importante declinare il tema previdenziale, assistenziale e più in generale dell’economia del Paese cercando di dare al lavoro delle opportunità al passo con i tempi. Cosa intendo? Per esempio i professionisti hanno sofferto molto la crisi in questi anni ma la ricerca Censis dimostra che c’è fermento, c’è richiesta e osservazione di opportunità, c’è intrapresa, ci sono  le startup, c’è la rilevazione sempre più importante dell’Estero e dei mercati. Tutto questo dimostra che i nostri giovani, in particolare, non si sono fermati ad osservare la crisi ma cercano, per necessità e per virtù,  delle nuove chiavi interpretative del loro lavoro. Se noi riusciamo a seguirli in questo processo allora gli diamo delle chances. Dobbiamo seguirli ed accompagnarli”.

Va in questa direzione l’accordo che Adepp ha firmato con Equitalia?

“Assolutamente si, perché è pur vero che la riscossione dei contributi è obbligatoria e può essere spiacevole ricevere una cartella di Equitalia ma è vero allo stesso tempo che l’approccio con un  giovane o un meno giovane che sta in difficoltà, la capacità di rateizzare i contributi, la possibilità di metterlo nelle condizioni di pagare è un approccio diverso, innovativo e a mio parere positivo. E poi c’è tutto il  tema del welfare, di quello che abbiamo fatto. Quindi, bisogna osservare la crisi, con i suoi dati negativi che necessitano assistenza e impegno ma anche con le sue opportunità di sviluppo del Sistema. Ed io credo che i giovani lo stiano capendo”.

L’AdEPP sta dimostrando con una serie di azioni, che vanno dal welfare alla firma di accordi, protocolli, l’ultimo  si firmerà lunedì prossimo con la Regione Calabria, che il lavoro non è un pensiero astratto, va di pari passo con la formazione e con la Previdenza e che la stessa Associazione sta esplorando nuovi terreni.

“E’ sicuramente vero. Questo protocollo che firmeremo lunedì con la Regione Calabria è l’inizio di un nuovo versante di sviluppo dell’attività dell’Associazione importante sul tema dei fondi europei, dei rapporti con le Regioni, della formazione dei giovani e meno giovani professionisti dell’accesso ai bandi. Il tema dei cosiddetti corpi intermedi, ossia delle associazioni categoriali eccetera che in qualche modo intermediano le proprie categorie di provenienza verso la dimensione pubblica, verso la dimensione parlamentare, governativa, economica, è un tema che a mio parere esiste e resta nel Paese e non va represso, va modificato. Noi dobbiamo essere dei moltiplicatori delle occasioni.  Essere come  associazione il tramite, il moltiplicatore delle occasioni dei bandi europei e dell’accesso agli stessi bandi anche con una funzione formativa a mio parere è una delle parti principali del nostro mestiere. Insieme a tutte le  altre relazioni che abbiamo sviluppato in questi anni: i rapporti con Italialavoro, con Isfol, la nostra  partecipazione come membro consultivo nella Commissione di monitoraggio dei programmi europei 2014-2020 della Presidenza del consiglio, l’Agenda digitale e via elencando, tutte queste relazioni sono importanti, positive, foriere di frutti positivi, nel momento in cui i Sistemi sono in contatto e hanno un orientamento alla praticità, all’incisione sulla realtà, al cambiamento,  al fare”.