Enpab, una Cassa dalle tante risorse

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43 anni, laureata in Scienze biologiche e in Scienza della nutrizione umana, ha un dottorato di Ricerca in Anatomia e un master di II livello in Dietetica e nutrizione clinica applicata, questi sono solo alcuni aspetti della neo presidente della Cassa dei Biologici perché continuando a leggere il suo curriculum non può non saltare all’occhio anche il suo ruolo di divulgatore visto che la dottoressa Stallone ha avuto ed ha tuttora il ruolo di “esperta” Rai in diversi programmi televisivi  quali: Occhio alla spesa, Uno Mattina talk, Uno Mattina storie vere, Uno Mattina verde, Geo&Geo. E’ inoltre co-autore e co-conduttore del programma di nutrizione e benessere “La Dolce Linea”, Webradio Rai e direttore responsabile del quotidiano on-line a carattere scientifico «La Scuola di Ancel Nutrizione – Informazione – Prevenzione». Ma per tornare al suo nuovo incarico, iniziamo la nostra intervista, chiedendole quali saranno le linee guida che vorrà seguire durante il suo mandato.

“L’Enpab negli anni si è strutturata sulla politica previdenziale e sugli investimenti. È una cassa virtuosa che ha recepito la legge «Lo Presti» e ha raggiunto ogni anno gli obiettivi di bilancio. La sfida è quella di mantenere la virtuosità e lavorare sulla politica assistenziale con una differenza più marcata tra il concetto tipico di assistenza e quello di welfare. L’assistenza (convenzioni, agevolazioni, indennità riservate ad alcune categorie) ha riservato una particolare attenzione alle donne che, non dimentichiamo, risultano essere il 70% della popolazione Enpab a cui le statistiche riconoscono al momento un reddito medio più basso nel mondo delle libere professioni. Del tutto nuovo è il ramo assistenziale connotato dal Ministro Poletti con la legge 99 del 2013 art. 10 bis, con un welfare concepito come sostegno costante al professionista e alla professione, al cui appello la cassa ha risposto molto positivamente attuando piani di sostegno per il libero professionista in tutte le fasi della sua attività lavorativa, dallo start up al consolidamento della sua vita professionale. Attività, dunque, finalizzate alla formazione, teorica e pratica, e alla valorizzazione della professione. Una visibilità anche nei confronti delle aziende alle quali il biologo si rivolge. Alle politiche di welfare si agganciano le possibilità di poter assegnare ai liberi professionisti i fondi europei. Dopo la battaglia portata avanti anche in seno all’Adepp, l’Enpab intende sostenere le idee dei propri iscritti oltre che con un sostegno attivo, attraverso l’erogazione di borse di studio, anche tramite l’appoggio per ottenere il finanziamento europeo alla propria idea. Particolare attenzione sarà rivolta alla comunicazione con gli iscritti. Aver recepito la legge 99 e aver realizzato un solido legame con gli iscritti attraverso le iniziative ha creato una grande fidelizzazione tra i nostri biologi che si riconoscono nell’identità della cassa. Si percepisce un forte senso di appartenenza che si è evidenziato in maniera tangibile durante le elezioni. Hanno votato più del doppio rispetto alle passate tornate elettorali. L’Enpab sente la responsabilità di tutti i propri professionisti e metterà in campo utili strumenti di comunicazione per consolidare il rapporto con gli iscritti. Siamo molto presenti sui social e sulle piattaforme streaming raggiungendo complessivamente – in maniera attiva e reattiva – la maggioranza degli iscritti.

Quali sono oggi i legami tra biologia e nutrizione quindi tra la professione di biologo/a e una corretta nutrizione, disturbi ed errori nell’alimentazione, alla luce anche del recente scandalo dell’olio di oliva ma in generale sulla contraffazione degli alimenti

“Facciamo subito una premessa: non tutti i biologi nostri iscritti sono nutrizionisti ma una considerevole percentuale, in continua crescita, si occupa di nutrizione. La professione del biologo nutrizionista ha visto negli ultimi 10 anni un notevole incremento della sua visibilità, proporzionato alla richiesta di un pubblico molto informato sull’importanza di una sana alimentazione e di un corretto stile di vita. Il biologo nutrizionista ha ormai acquisito un ruolo di frontiera sulla prevenzione primaria (prima che la patologia insorga) delle principali patologie correlate all’obesità, al sovrappeso ma anche alla sedentarietà. Si è distinto come “professionista della nutrizione” all’interno del suo studio ma anche nelle principali agenzie di formazione quali ad esempio le scuole e i mass media. Cruciale è anche il suo ruolo di collaboratore di diversi “medici specialisti” sulla prevenzione secondaria delle patologie, intervenendo con una educazione nutrizionale terapeutica nel contesto di una terapia integrata. In ultimo non va trascurato la sua competenza come profondo conoscitore della biochimica degli alimenti e delle trasformazioni che gli alimenti subiscono attraverso le aziende alimentari e le sue competenze nel campo dell’igiene, della qualità e della sicurezza alimentare che gli consentono di collaborare con le autorità nella vigilanza delle contraffazioni”.

Qual è e come potrebbe ulteriormente cambiare il ruolo del biologo/a e che sinergie mancano?

“Un aspetto che può e deve essere migliorato nella professione di Biologo è la sua specifica definizione nell’ambito delle competenze. Per sua natura e formazione il Biologo tende ad essere un professionista totipotente con competenze estese in più ambiti. Questo spesso disorienta i più giovani nell’identificazione del proprio ambito. Pensi ad esempio alla genetica, all’ambiente, alla biologia clinica, alla riproduzione assistita, all’igiene e alla sicurezza alimentare. Ebbene tutti questi ambiti afferiscono alla figura del Biologo. Cosa manca? A mio avviso manca un’offerta formativa dedicata e un aggiornamento costante e qualificato. Ed ancora, manca il rendere visibile il biologo ai suoi utenti, alle aziende e alla popolazione che spesso fatica ad associarlo ad ambiti ben definiti. Pensiamo all’importanza di una prevenzione sul territorio legata all’infertilità di coppia, oppure allo screening, o ancora alle più elementari forme igieniche per la prevenzione di patologie trasmissibili e tossinfezioni alimentari. La finalità della cassa è anche questa: rendere il biologo consapevole di quelle che sono le sue potenzialità. Sostenere ed incrementare la professione è l’unica arma vincente per sostenere ed incrementare la previdenza del professionista”.

 Il presidente della Commissione bicamerale di vigilanza sugli Enti, Lello Di Gioia, è tornato sul tema della necessità di accorpare le Casse perché ritiene che soprattutto le piccole abbiano un problema di sostenibilità. Più sinergia tra Casse o accorpamento quindi ? 

“E’ una questione annosa di cui si parla da tanti anni. Ritengo che sia imprescindibile evitare facili soluzioni che non sono riscontrati da dati oggettivi. Se l’obiettivo è l’efficientamento dei costi ben vengano iniziative come quelle già messe in cantiere dall’Adepp che individuano centri comuni di interessi e servizi che porterebbero ad una riduzione dei costi oggi replicati singolarmente dalle casse. Se, invece, l’obiettivo è la creazione di un unico grande Ente di previdenza la soluzione contrasterebbe e smentirebbe lo spirito della privatizzazione e mortificherebbe l’autonomia oggi riconosciuta in maniera indiscussa. L’Enpab propende per il mantenimento dell’autonomia delle casse e per un aumento della sinergia tra le stesse. Essere una cassa virtuosa si deve e si può”.

Come vede la nuova Adepp? Come vorrebbe cambiasse il ruolo dell’AdEPP e cosa potrebbe fare di più per il Sistema?

“Partendo dal fatto che ogni singola cassa – privata o privatizzata – è autonoma, è impensabile che, pur nella sua autonomia, rimanga isolata. L’Adepp rappresenta un’importante sede di confronto paritario tra le diverse realtà previdenziali finalizzate al miglioramento dell’attività di ogni cassa. E il miglioramento a mio avviso nasce dal confronto, dall’impatto delle singole iniziative. Confrontare le reciproche attività, consentendo l’analisi di successi e fallimenti. Attraverso l’Adepp si può anche immaginare una forma paritaria di interazione e collaborazione tra le diverse figure professionali finalizzata al bene comune”.

A che punto è il vostro osservatorio sulla professione? È possibile pensare ad un osservatorio unico delle professioni?

“L’Osservatorio ha due finalità: la prima è quella di conoscere gli iscritti valutandone le criticità  nell’ambito professionale. La seconda va nella direzione di trovare soluzioni a queste criticità. Le soluzioni possono essere rivolte o ai liberi professionisti iscritti alla cassa o essere veicolate all’esterno per creare rapporti con il mondo del lavoro. Abbiamo completato, negli ultimi due anni, la prima fase. L’Osservatorio ha già fornito adeguati strumenti ai propri iscritti. Adesso siamo nella seconda fase. Abbiamo iniziato a lavorare sui rapporti con gli utenti (aziende, popolazione, istituzioni). Molto valido è il braccio operativo dell’Osservatorio, il Biology Forum, dove si incontrano i libero professionisti, ciascuno nella sua area di competenza, per discutere sulla professione. Le diverse iniziative della Cassa vengono sempre convogliate e organizzate nell’Osservatorio dove i biologi possono liberamente interagire con le scelte e orientare le proposte”.

 

Facciamo un focus sulle iniziative Enpab, passate, presenti e future…. Io ricordo ad esempio la bellissima iniziativa che avete messo in campo, anzi in piazza, durante le giornate della previdenza a Napoli?

“La politica di welfare adottata dall’Ente, per un sostegno concreto alla professione e agli iscritti, si è tradotta in diverse iniziative, molte delle quali hanno portato risultati tangibili in termini di nuova occupazione e di nuove opportunità di lavoro. Va da sé che la crescita del mercato delle libere professioni è strettamente legata ad una adeguata e continua formazione, peraltro obbligatoria non solo per i biologi ma per tutti i professionisti iscritti agli Ordini professionali. La frequentazione dei corsi formativi obbligatori, necessari per la possibilità di continuare ad esercitare la propria professione, ha ovviamente un costo che deve essere sopportato dal budget del professionista, per tale motivo questo Consiglio ha ritenuto fondamentale investire con forme concrete di sostegno al reddito professionale del Biologo offrendo agli iscritti corsi di formazione e riconoscimento di ECM gratuitamente. L’obiettivo dell’Ente è stato quello sicuramente di affiancare l’iscritto, ottimizzare il suo status professionale, avvantaggiarlo nel lavoro anche con un risparmio di costi certi, ma soprattutto di incrementare, quale naturale conseguenza delle iniziative, la sua posizione previdenziale. Le iniziative che hanno dato maggiore visibilità ai nostri biologi sono state sostanzialmente 3 e altre 2 si sono appena avviate. La prima, oggi giunta alla terza edizione, è la Giornata nazionale del Biologo nutrizionista in piazza che vedrà anche per il 2016 in tantissime piazze italiane i biologi nutrizionisti affiancare la popolazione sui disturbi alimentari. Tutto per la promozione della figura del biologo libero professionista. Anche alla GNP abbiamo creato “L’isola della salute” curata dai biologi nutrizionisti dove, a partire da quest’anno, interverranno laboratoristi, genetisti e nutrizionisti per la tutela della salute del cittadino.  Il progetto “Biologi nelle scuole“, con l’obiettivo di diffondere la cultura e la consapevolezza alimentare nel rispetto coerente dell’ambiente, partendo dagli alunni delle scuole elementari. L’iniziativa, ovviamente, ha come finalità principe quella di affermare e diffondere nel Paese, la consapevolezza della centralità del Biologo in una materia così sensibile che tocca immediatamente la salute dei cittadini. Questa finalità ha rappresentato il fattore di maggiore apprezzamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha sposato a pieno l’iniziativa, ed ha collaborato fattivamente per la buona riuscita della stessa “sponsorizzandola” alle Direzione regionali scolastiche ed ai singoli Dirigenti scolastici su tutto il territorio nazionale”.

Vi siete cimentati anche sull’investigazione?

“Si, lo scorso 26 giugno si è conclusa la V Edizione del  “Corso Teorico-Pratico di Alta Formazione in Scienze Forensi, Analisi Investigativa, Intervento sulla Scena del Crimine e Criminal Profiling”, che ha visto la partecipazione di diversi Biologi sia alla parte teorica che a quella pratica, realizzata a seguito di convenzione con l’AISF (Accademia Internazionale delle Scienze Forensi) retta dalla nota criminologa Roberta BRUZZONE, ed i cui oneri sono stati assolti interamente dall’ENTE. La manifestazione ha riscosso il consenso dei colleghi partecipanti con notevole interesse agli argomenti trattati e con alta professionalità, come affermato dalla stessa Roberta BRUZZONE, tanto è vero che tre di loro che hanno partecipato alla parte pratica, sono entrati a far parte del team dell’AISF come attività lavorativa. Si tratta di un evento eccezionale e credo sia la prima volta in assoluto che, grazie all’intervento formativo di un Ente previdenziale ed Assistenziale, quale l’ENPAB, come sostegno al reddito, così come richiamato dall’art. 10 del DLgs. 99 del 13.08.2013, si siano creati “nuovi posti di lavoro”.

E poi c’è il welfare?

“Tra le azioni di welfare 2016 maggiormente rappresentative c’è la Rete Enpab-BRF appena partita con la creazione di una rete tra Biologi, psichiatri, psicologi, bioingegneri, esperti della comunicazione – grazie all’accordo Enpab-Fondazione BRF  –  per lo studio del comportamento alimentare. Quest’Osservatorio consentirà a molti liberi professionisti di approfondire la ricerca sulla food addiction incrementando particolarmente la propria formazione professionale. Sempre per il 2016 il progetto ENPAB-Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano finalizzato alla formazione di biologi nutrizionisti libero professionisti nel campo della nutrizione e della prevenzione secondaria in oncologia. Il progetto, in fase di avvio, consentirà ai biologi partecipanti di acquisire nuove competenze professionali, che saranno in seguito trasferite nella loro attività libero professionale”.