Accorpamenti, Oliveti : “Non capisco la logica”. E dal palco: “Flessibilità ed adattamento”

483

“Non riesco a comprendere la logica di chi vorrebbe procedere ad accorpamenti” delle Casse dei professionisti, che verrebbero così “imposti dall’esterno, da parte chi ha dimostrato nella gestione della previdenza una non grande capacità”, così il presidente dell’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, commenta alla giornalista de l’Ansa, le ipotesi (formulate nel corso di un convegno di Confprofessioni sul lavoro autonomo, stamani, a Roma) di fusioni e di sinergie fra le Casse, come peraltro sostenuto in alcune risoluzioni parlamentari presentate nella Commissione Lavoro della Camera.

“Che sia tempo di cambiamento credo che non vi siano dubbi – ha sottolineato dal palco Oliveti – E’ cambiato lo scenario, è cambiato dal punto di vista demografico, è cambiato dal punto vista economico, è cambiato dal punto di vista tecnologico nonostante la rivoluzione digitale, è cambiato probabilmente anche il concetto di rappresentanza.  Credo che questo lo si debba portare anche al nostro Sistema previdenziale tutto  e al suo interno anche quello delle Casse. Noi stiamo studiando dei progetti interni  per dei raggruppamenti funzionali per aree omogenee. Io credo che solo la flessibilità e l’adattabilità al cambiamento sono la garanzia di continuare quel processo virtuoso che, fino ad adesso, dati alla mano abbiamo dimostrato”.

E per spiegare che cosa sia il Sistema delle Casse, il Presidente dell’AdEPP ricorda alcuni numeri: “Stiamo parlando di un milione e mezzo di professionisti, che impiegano circa 500mila ossia mezzo milione di dipendenti, che hanno un effetto sul Pil nazionale del 10% , che  oggi hanno un patrimonio a garanzia del patto generazionale cioè il pagamento delle prestazioni nel patto superiori ai 70 miliardi di euro. Le Casse esercitando la propria autonomia  da 20 anni, con la privatizzazione oggi stanno tutte meglio di come stavano quando erano nel pubblico . Questo non credo sia un dato irrilevante. E lo hanno fatto in autonomia di mezzi senza sostegni a carico dello Stato”.

“Crediamo  – conclude Oliveti – che se veniamo lasciati in un’autonomia gestionale responsabile, con una corretta vigilanza pubblica, possiamo portare avanti quel risultato positivo che negli ultimi 20 anni abbiamo realizzato”.