Def. Dal Governo via libera alla Nota di aggiornamento. Ripresa lenta per colpa del Prodotto a livello internazionale

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“L’Italia continua lungo il sentiero di ripresa iniziato nel 2014, questo il primo capitolo del documento (in allegato) presentato a firma del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, licenziato ieri dal Consiglio dei Ministri.

“Dopo una doppia, profonda recessione nel periodo 2009-2013 – si legge nella Nota –  la crescita in Italia è tornata positiva nel 2014, ha accelerato nel 2015 e si rafforza nel 2016. Tuttavia il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando più lento di quanto desiderabile. Il ritmo insoddisfacente della ripresa – così come la durezza della recessione – riflette da una parte i ritardi e l’insufficiente azione di riforma dell’economia italiana negli anni precedenti la crisi, che ha solo marginalmente aggredito gli impedimenti alla crescita e dall’altra il tempo necessario affinché le riforme strutturali dispieghino appieno il proprio effetto”.
Ed ancora: “Sulla velocità di ripresa pesa il peggioramento delle prospettive di crescita del prodotto a livello internazionale, che rispetto alle attese appaiono modeste, diseguali e caratterizzate da significativi rischi al ribasso. Nonostante le politiche monetarie fortemente espansive, sulle previsioni di espansione gravano l’eccesso di risparmio e l’insufficiente propensione all’investimento, che si associano a tassi di interesse e d’inflazione su livelli storicamente assai contenuti e prossimi allo zero”.

Cosa fare?

“Per sostenere l’economia globale è indispensabile, come ampiamente riconosciuto dalle istituzioni internazionali, dal G20 e dal G7 che la politica monetaria, la politica di bilancio e le riforme strutturali intervengano contemporaneamente e in modo da sostenersi reciprocamente. Il sostegno coordinato delle diverse componenti della domanda e dell’offerta consentirà di amplificare gli effetti degli interventi congiunturali, e parallelamente di  anticipare quelli degli interventi strutturali. Questi devono sgomberare definitivamente il cammino della ripresa dagli ostacoli regolamentari, burocratici e amministrativi, componendo un sistema dinamico di incentivi a sostegno della crescita potenziale”.