Equo compenso e Lavoro che cambia. Epap ed Enpab lanciano le call …. e gli iscritti rispondono

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L’ha lanciata l’Enpab qualche settimana fa sulla propria pagina facebook, oggi è il sito della Cassa di previdenza dei biologi a ricevere centinaia di risposte dai propri iscritti chiamati a dire la propria attraverso un nuovo strumento: la consultazione pubblica. Lo stesso avviene per l’Epap, la Cassa di previdenza pluricategoriale (chimici, geologi, attuari e dottori agronomi e forestali).

Inutile dire che i due siti, già dalle prime ore, sono stati presi d’assalto, a dimostrazione di quanto i professionisti abbiano voglia di dire la propria e i temi individuati dai due presidenti siano sentiti.

La prima call riguarda l’Equo compenso e la domanda che viene posta agli iscritti è “Pensate che il vostro lavoro sia riconosciuto economicamente in maniera adeguata? Dateci la vostra esperienza e i vostri pareri”.

Il Disegno di legge a firma Sacconi, che ha già ricevuto il consenso bipartisan sia da alcuni esponenti del Senato sia della Camera, è nato, infatti, anche per tutelare la professionalità dei lavoratori autonomi.  Dai 3 euro pagati ad articolo al giornalista a parcelle che a volte sfiorano addirittura lo zero per architetti, ingegneri o avvocati, è questa la realtà che vivono soprattutto i giovani professionisti. Da qui la necessità di stabile un equo compenso della prestazione.

Con la seconda call le due Casse di previdenza chiedono: “Come sta cambiando il vostro lavoro nel rapporto con i clienti, le tecnologie, la sicurezza, la concorrena e il telelavoro? Dateci la vostra esperienza e i vostri pareri”, fotografando, attraverso le esperienze dirette, le difficoltà vissute dai propri iscritti a causa di un mondo del lavoro che cambia velocemente, di un mercato globalizzato che detta le regole della concorrenza.

«Guardando ai professionisti – commenta la presidente  dell’Enpab, Tiziana Stallone  – la domanda che mi assilla è come restituire dignità ai Biologi soprattutto a quelli con redditi non adeguati al loro impegno tenuto conto che gli stessi redditi rappresentano il primo parametro per una prestazione previdenziale adeguata”.

“È quanto mai indispensabile – sottolinea il presidente Epap, Stefano Poeta  – la necessità di un nuovo patto tra le generazioni e tra le parti sociali. Questa call rappresenta il primo passo verso una stretta collaborazione con le istituzioni per il sostegno dei redditi dei nostri iscritti. I risultati saranno messi a disposizione degli Ordini nazionali delle categorie rappresentate per ipotizzare azioni congiunte”.

“Le nostre indagini – dichiarano Stallone e Poeta – disegnano uno spaccato del mondo delle professioni e del Paese che non si arrende di fronte alla mancanza di lavoro. Il tratto positivo dei professionisti è il loro tentativo di ripartire sempre, disposti a rimettersi in gioco e a sperimentare vie nuove”.

I risultati delle due call saranno raccolti in un documento che verrà proposto in ogni tavolo di lavoro e sarà, come sottolineano i due presidenti ” oggetto di studio ed elaborazione di un programma speciale nell’ambito delle attività dei due Enti pensionistici”.