Eurostat. Italia sempre più “anziana”. 1 persona su 3 inattiva

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L’Italia è il paese dell’Unione Europea con il più alto indice di dipendenza degli anziani, è quanto emerge dai dati pubblicati da Eurostat.  Nel 2017, tra gli Stati membri dell’Ue, l’indice di dipendenza degli anziani, che misura il numero di abitanti non attivi (65 anni o più) per 100 persone attive (dai 15 ai 64 anni di età), ha registrato i livelli più alti in Italia (34,8%), che dati alla mano vuol dire che nel nostro paese c’è un rapporto di 1:3 (35 persone non attive ogni 100 attive).

La Grecia tocca il 33,6%, Finlandia 33,2%, Portogallo 32,5% e Germania (32,4%). I paesi con l’indice di dipendenza degli anziani più bassi sono stati il Lussemburgo (20,5%), l’Irlanda (20,7%), Slovacchia (21,5%) e Cipro (22,8%).

“Dieci anni fa il rapporto era di 1:4 – sottolinea Eurostat – e il dato non è destinato a migliorare”.

Colpa della crisi anche occupazionale?  L’Italia e la Grecia sono i Paesi con i più alti tassi di dipendenza degli anziani e sono anche quelli con tassi di disoccupazione sopra la media comunitaria, in particolare su fronte giovani.

Colpa della demografia? L’Italia “invecchia” e molto. Secondo le ultime rilevazioni dell’ISTAT al 1º gennaio 2016 i giovani fino a 14 anni di età sono oltre 100.000 in meno rispetto al 2015 e rappresentano il 13,7% del totale. Le persone con oltre 65 anni d’età risultano in aumento di 150 000 unità e ormai rappresentano il 22% della popolazione.