Il Paese invecchia. Luciano, Cassa Forense “Rivedere i sistemi pensionistici”

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La popolazione anziana è passata da 1 milione 955 mila a 4 milioni 207mila e, confrontando i numeri dal Censimento del 1991 ad oggi, in meno di 30 anni in Italia gli ottantenni sono raddoppiati e rappresentano il 7% della popolazione residente”, è questo uno dei dati preoccupanti pubblicati dall’Istat . Una realtà che tocca il nostro Paese, i sistemi di protezione sociale e il mondo previdenziale. Dall’Inps alle Casse di previdenza private e privatizzate, tutti devono fare i conti con un Paese che è invecchiato e invecchia.

“Il consistente aumento negli ultimi 30 anni della componente più anziana della popolazione ha reso necessario rivedere i sistemi pensionistici, con un aumento delle aliquote contributive e un innalzamento dell’età pensionabile” spiega Nunzio Luciano, Presidente della Cassa Forense – Inoltre il sistema previdenziale forense, riformato al fine di garantire la sua sostenibilità per 50 anni, prevede anche una contribuzione a titolo di solidarietà del 3%  sui redditi professionali eccedenti il tetto reddituale stabilito.

E le soluzioni messe in campo se da un lato affrontano il tema della sostenibilità del Sistema,  dall’altro non possono non concentrarsi sulla futura adeguatezza delle prestazioni. “All’avvocato – spiega Luciano – viene consentito di migliorare il trattamento pensionistico di base, di optare annualmente per la contribuzione modulare al fine di finanziare volontariamente una quota aggiuntiva di pensione”.

E previdenza a parte è anche l’assistenza a far da padrone nelle azioni messe in campo da Cassa Forense, dopo la crisi che ha investito anche gli avvocati. “Cassa Forense ha adottato una politica di welfare strategico volta a sostenere la produttività della categoria forense, con contributi e convenzioni a favore degli iscritti, a sostegno dell’innovazione e della formazione professionale, della salute e della famiglia.”