Medicina. Numero chiuso. Il Governo annuncia e poi corregge

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Ad “alzare il polverone” il comunicato del Consiglio dei Ministri che annuncia, sembra tenendo allo scuro alcuni componenti, l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina. Un annuncio che ha scatenato reazioni della politica, delle istituzioni, rettori compresi, riportate largamente dai media nazionali che non si sono fatti “scappare” anche la retromarcia fatta dal Governo stesso che sottolinea la “gradualità” del provvedimento.

“Abolito il numero chiuso a Medicina. Anzi no»: l’annuncio del Governo che fa infuriare rettori e studenti” titola, il 17 ottobre,  Il Sole 24 Ore.

 “Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”. È l’annuncio a sorpresa contenuto nel comunicato del Consiglio dei ministri diffuso nella notte del varo della manovra. Un annuncio che è subito diventato un caso dentro la maggioranza dopo che è arrivata la smentita del ministro dell’Istruzione Bussetti, confermata dalla collega alla Sanità Giulia Grillo: “Sarò franco con voi. Non mi risulta”. “Stiamo lavorando – ha poi aggiunto Bussetti – per allargare il numero degli ammessi: sarà un percorso graduale”. Dopo la smentita dei due ministri è arrivata la mezza retromarcia di Palazzo Chigi: ”È un obiettivo di medio periodo”. Mentre i rettori denunciano: ”Non abbiamo le condizioni per reggere l’urto di un boom di iscrizioni, meglio aumentare il numero dei posti”. In trincea gli studenti: ”Basta con gli slogan”.

 

Repubblica: Test medicina, le reazioni all’abolizione del numero chiuso: “No all’apertura a tutti”. Da associazioni di medici e università arrivano molte critiche. L’Ordine: “Facciano un passo indietro”

Molte le reazioni di sorpresa all’abolizione del numero chiuso a Medicina annunciata dal Consiglio dei ministri. “Ci aspettavamo un intervento importante del governo nel campo della formazione dei medici – dice Pierluigi Marini della Acoi, associazione di chirurghi ospedalieri – ma l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina, senza un congruo aumento delle borse di specializzazione rischia di essere un boomerang. I giovani laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione dovranno per forza di cose cercare lavoro all’estero. Assisteremo ad una nuova fuga di cervelli”. Per il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi quella presa è una “decisione folle”. Per l’Unione degli universitari (Udu) “Il governo continua a parlare per slogan e a fare una continua campagna elettorale anche sulle manovre della legge di bilancio. 

 

La Stampa: “Stop al numero chiuso a Medicina? Questo annuncio inganna i giovani”

L’annuncio provoca il caos. Con un blitz a sorpresa il governo annuncia l’abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina: quattro righe di comunicato e nessun dettaglio. Ma il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti si dice all’oscuro di tutto e allora Palazzo Chigi corregge il tiro: “Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Conferenza dei Rettori delle università italiane, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso” si legge in una nota. 

 

Stop numero chiuso a Medicina, Frati: “Non ci sono abbastanza docenti”. L’ex Rettore della Sapienza: i docenti non si fabbricano in sei mesi, scrive il Tempo

“Lo sforzo organizzativo richiesto agli atenei con l’abolizione del numero chiuso? Ci vedo più una strozzatura in termini di risorse umane. Dal 2010 al 2018 l’università ha perso un numero consistente di prof, circa il 25%. Se si ammettono 50mila studenti a Medicina, serviranno professori cinque volte tanto. E i docenti, ridotti all’osso, non si fabbricano in 6 mesi né si affittano. Quindi il vero problema non è organizzativo”. Lo afferma a Il Tempo, l’ex Rettore della Sapienza e veterano preside della Facoltà di Medicina, Luigi Frati, intervenendo sul tema dell’abolizione del numero chiuso per l’ingresso alla Facoltà di Medicina, che con le presunte novità divulgate nell’ambito delle misure passate al consiglio dei ministri sta in queste ore infiammando il dibattito in corso.

 

Corriere della Sera: Medicina, Bussetti: “Più posti dall’anno prossimo e cambio il test”

Dopo l’incidente in consiglio dei ministri il titolare dell’Istruzione: “Andremo per gradi e cambieremo con l’accordo degli Atenei. Il numero chiuso, per ora, resta”. 

Non mi risulta”

Dev’essere per questo che ieri mattina candidamente il ministro Bussetti e la sua collega Grillo rispondevano: “a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche ma non mi risulta nulla di simile”. Persino il premier Conte avrebbe risposto così al telefono al capo dei rettori che cercava lumi si una scelta “irrealizzabile” oltre che inattesa. “La modalità di accesso alla facoltà di medicina è un tema di cui si discute da tempo e che è anche nel contratto di governo. – spiega Bussetti – Ma non prevediamo di calare nessuna scelta dall’alto, ne parleremo con le università che devono essere nostre alleate in questo percorso”. Al Miur si parla di “un allargamento sostenibile” da concordare e Bussetti, via comunicato stampa ha ieri anche convocato una riunione con i rettori al più presto. Questo non ha cancellato del tutto i dubbi sul futuro del test: la ministra Grillo e lo stesso vicepremier Salvini nelle settimane scorse avevano ne proposto l’abolizione.