Investimenti. Durigon e Castelli “Autonomia Casse non è in discussione”

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Oltre 85 miliardi di euro, in salita di 30 punti percentuali rispetto alla performance del 2013, che, seguendo il trend positivo degli ultimi 5 anni, potrebbero diventare 100 miliardi nel 2020. Da questo dato è partita la presentazione del Rapporto sugli investimenti del Sistema AdEPP, avvenuta a Roma alla presenza del Presidente della Covip, Mario Padula, dell’economista Marcello Messori, dei sottosegretari Laura Castelli (Mef), e Claudio Durigon (Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).

Al Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, il compito di illustrare i dati contenuti nel report che “fotografano un sistema in ottima salute, che investe nel nostro Paese e che opera attraverso tre parole chiave: Tempestività, Lungimiranza e Oculatezza”.

“Si tratta di dati che confermano certamente il ruolo attuale e di ulteriore sviluppo che le Casse di previdenza possono avere per il sostegno alla crescita del Paese. Le misure del Governo e del Parlamento di incentivo fiscale agli investimenti nell’economia – ha spiegato nell’introduzione del report il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti – si inseriscono in un contesto di politiche di investimento già attente allo sviluppo e al rafforzamento dell’Italia”.

Politiche che tengono conto “della qualità degli investimenti. Noi abbiamo i nostri princìpi, che sono diversificare e decorrelare; abbiamo apportato il concetto delle Esg (investimenti attenti al sociale) e del mission releated (investimenti al servizio dell’attività istituzionale); siamo interessati a investire nell’economia del Paese in aree che abbiano ricadute sulle nostre professioni. Il nostro è un sistema maturo che cresce e che non può non intraprendere percorsi avanzati di autoregolamentazione nell’ottica di un’autonomia responsabile”.

Ponendo alla Politica richieste chiare che il Presidente AdEPP così riassume:

“Chiediamo una autonomia intelligente che è una autonomia, coerente, moderna, che si riferisce alle migliori pratiche e alle migliori evidenze – ha detto il Presidente Oliveti rivolgendosi al Sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon – Poniamo all’attenzione del Governo una defiscalizzazione quanto più possibile, conosciamo la situazione del Paese però se ci compariamo con il resto dell’Europa è doveroso sottolineare che i nostri professionisti, specie i giovani, sono penalizzati dovendo competere con colleghi che lavorano in una realtà più vantaggiosa. Inoltre chiediamo che nel volume di fiscalità che diamo allo Stato si possa considerare una parziale fiscalità di scopo per fare un sistema di solidarietà, dando vita ad un mutualismo fra Casse. Ed infine, chiediamo una semplificazione e uno stabilità delle regole, sia in termini di indirizzo sia in termini di vigilanza e controllo, partendo dalla nostra comunque condivisione delle impostazioni che vengono date dai Ministeri e dagli Organi di controllo”

Pronta la risposta del sottosegretario Durigon “Intanto ringrazio per il grandissimo lavoro che fanno le Casse. Ho sempre detto che alcune cose possono essere gestite velocemente, come l’inserimento nella Manovra della norma che prevede l’innalzamento della quota di defiscalizzazione per gli investimenti in economia reale dal 5 all’8%, altre no. Credo che le Casse siano una risorsa importantissima per questo Paese e non solo per il sistema assistenziale ma anche per il sistema di investimento”.

“Io sono molto favorevole alla costruzione di una economia reale – ha sottolineato Durigon – e credo che le Casse in questo possano avere un ruolo molto importante e istituzionale. Penso ad futuro fondo di solidarietà tra le stesse Casse e penso che, non in questa finanziaria, ma dovremo mettere in campo lo strumento necessario. Guardate se tutti insieme facciamo capire che la direzione è quella di andare avanti credo che potremo dare una risorsa fortissima all’economia reale di questo Paese”.

Un’attenzione al Paese che è già ben presente nella mission delle Casse visto che il patrimonio investito “per l’Italia” assomma a circa il 57% del totale, e s’impenna al 75%, se si considera tutta l’Area euro.

“Le Casse sono e devono essere libere di investire – ha concluso il Sottosegretariocredo che tutte le vostre richieste non siano di parte ma siano richieste per dare vigore ad un settore che è ormai in forte evoluzione, ci aspetta un grande lavoro, siamo convinti che insieme con il vostro aiuto riusciremo a risollevare le sorti di questo Paese.

E sull’autonomia delle Casse è intervenuta anche la sottosegretaria al Mef, Laura Castelli.

“E’ indubbio che la vostra autonomia finanziaria sia assolutamente riconosciuta – ha detto la sottosegretaria Castelli – e nessuno, per quanto mi riguarda, la deve mettere in discussione. “Dobbiamo mettere la luce su chi gli investimenti li sa realizzare e voi li sapete realizzare. Chi non è in grado di realizzare gli investimenti, invece, è lo Stato e su questo stiamo intervenendo. Ci sono moltissimi soldi che creano Pil, creano sviluppo ma sono lì affossati, inutilizzati, sono solo un numero e non sono produttivi”.

E sulle diversità e peculiarità che caratterizzano le singole Casse di previdenza “Credo che poter osservare le differenze che ci sono tra di voi permetta al legislatore di fare bene. La cosa peggiore che possa fare un legislatore è fare una norma che vale per tutti. Le richieste vostre le conosciamo e con il collega Durigon non abbiamo alcuna intenzione di toccare alcune platee e tra le platee ci siete voi. Sui nuovi lavori, sulle professioni noi abbiamo delle idee, pensiamo ad una riforma del sistema, è una cosa sulla quale vogliamo lavorare ma coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati”.

“Non facciamo terrorismo – ha concluso la sottosegretaria al Mef – siamo tutti sulla stessa barca quindi credo che l’obiettivo di tutti sia andare solo verso il meglio che significa continuare il dialogo che serve a noi visto che siamo una classe giovane. E’ una sfida per tutti, vi chiedo di provare a fare questo percorso insieme. Noi possiamo anche dirvi che vi diamo 80milioni attraverso una norma che vi da un aiuto su credito d’imposta o su quello che volete, non è quello che faremo, è molto più semplice ma noi crediamo in un processo che va alle radici e un po’ più lontano. Non dico che quegli 80 milioni siano inutili ma dico che forse tararci su una nuova direzione vuol dire non farlo solo su quella misura ma guardare avanti con un aspetto un po’ più ampio e che aiuti tutti quanti”.