Saldo e Stralcio: una norma contro l’equità e l’autonomia

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Tutte le Casse aderenti ad AdEPP, anche quelle non interessate direttamente dalla norma, sono d’accordo: la disposizione contenuta nella Manovra economica 2019 che prevede il saldo e stralcio dei debiti previdenziali non è solo “l’ennesimo attentato all’autonomia delle Casse ma introduce un trattamento differenziato tra gli iscritti che pagano regolarmente e quelli che non lo fanno”.

Ma non solo. L’adesione non potrà essere senza conseguenze sulla pensione come spiega, dalle pagine de Il Sole 24 Ore, il presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti “tra i presidenti degli Enti sta passando il concetto che, naturalmente, a fronte di una minor contribuzione si erogano prestazioni minori”.

In gioco c’è la perdita di un anno di contribuzione, situazione non di poco conto visto anche l’andamento del lavoro che per molte categorie è spesso altalenante. “Il nostro regolamento – spiega il presidente Walter Anedda, Cassa dei dottori commercialisti – parla chiaro: il mancato versamento dei contributi anche solo parziale ha come effetto l’annullamento di tutto l’anno contributivo”.

E saranno anche i giovani a pagarne le conseguenze. “Versare poco all’inizio dell’attività – spiega la Presidente Enpab e Vice presidente AdEPP, Tiziana Stallone – quando il guadagno è già scarso vede il montante ridursi non solo del mancato versamento ma soprattutto del mancato rendimento aggiuntivo”.

C’è l’aspetto che riguarda la incostituzionalità della norma e su questo i Presidenti non hanno dubbi. Per il Presidente AdEPP e Enpam Oliveti “Tale norma non rispetta i dettami della Corte Costituzionale che con sentenza n.7 dell’11 gennaio 2017 ha riconosciuto la necessità di garantire l’autonomia finanziaria delle Casse. Poiché le Casse vantano crediti nei confronti degli iscritti, l’applicazione di tale norma comporta una rilevante perdita di entrate e produce un notevole impatto negativo sui bilanci e quindi sulle pensioni di tutti”.

“Ci sono aspetti di natura costituzionale che solleveremo nelle opportune sedi – avvisa il Presidente Anedda – e se necessario arriveremo alla Corte costituzionale”.

 

COSA PREVEDE LA NORMA

I contribuenti che hanno cartelle esattoriali affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2017 derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali o dall’omesso versamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle Casse professionali, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento, che versano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica (ISEE fino a 20mila euro), rientrano nella misura di saldo e stralcio. La misura è inserita in Legge di Bilancio 2019 (commi 184 e seguenti) e va a completare la pace fiscale prevista dal decreto 119/2018 (che contiene la rottamazione ter).

Ci sono diversi scaglioni, ai quali corrisponde una specifica aliquota di regolarizzazione:

ISEE fino a 8.500 euro: si versa il 16% della somma originariamente dovuta;

ISEE fra 8.500 e 12.500 euro: si paga il 20%;

ISEE sopra i 12.500 euro (entro 20mila euro): si paga il 35%.