Rivoluzione Enpacl

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Grazie ad una serie di nuove misure introdotte nel regolamento di previdenza ed assistenza la Cassa dei consulenti del lavoro erogherà, dal 1 gennaio 2020, trattamenti previdenziali più alti.

Ad aumentare il peso degli assegni pensionistici contribuiranno una serie di provvedimenti contenenti soprattutto agevolazioni. L’effettivo aumento della pensione dei consulenti del lavoro, sarà fondamentalmente possibile grazie alla ricongiunzione e la contribuzione volontaria.

Perché se da una parte viene riconfermata la ricongiunzione onerosa dei periodi di contributi versati prima del 2013 presso altre Casse oppure all’Inps dall’altra i contributi eccedenti, rispetto a quelli previsti da Enpacl e da dover ricongiungere, non verranno più incassati dall’Ente stesso, ma ricadranno sul montante del consulente del lavoro, il tutto andando ad aumentare la pensione ed a maturare l’anzianità.

Altra novità riguarda la ricongiunzione non onerosa. Per aumentare l’ammontare del proprio assegno pensionistico, sarà possibile portare in Enpacl anche altri periodi contributivi. Il tutto senza alcun effetto sull’anzianità contributiva stessa. Si prevede circa un 62% di iscritti all’Ente ed interessati a tale ricongiungimento. Altra novità è legata al debutto della contribuzione volontaria per gli iscritti anche ad altre Casse. Prima dell’introduzione delle novità, chi optava per un’altra Cassa, era infatti tenuto a versare l’integrativo ad Enpacl. Ora è possibile aggiungere versamenti volontari andando a maturare una pensione di scorta.

Azioni rese possibili grazie ai risultati positivi portati a casa da Enpacl nel 2018 visto che l’ente ha chiuso lo scorso anno con ricavi pari a 250 milioni, per un patrimonio di 1,2 miliardi di euro. Come spiega Alessandro Visparelli, il presidente di Enpacl: “alla base degli ottimi risultati per il 2018, vi è anche la ripresa dei fatturati dei nostri iscritti, che hanno garantito un maggior gettito contributivo”. Si tratta di un successo per l’Ente stesso che ha potuto così permettersi di mettere in campo tutta una serie di novità e di incentivi per i suoi iscritti, andando a garantire un aumento della loro pensione.

Incentivi a parte, il regolamento prevende anche che i pagamenti possano essere rateizzati. Un esempio è quello del riscatto del praticantato, fino ad oggi rateizzabile per la metà del periodo stesso. A partire dal prossimo anno, il tutto potrà essere suddiviso in 60 differenti rate, indipendentemente dai periodi da dover riscattare. In generale, a subire un’ulteriore diluizione, saranno tutte le rateazioni connesse ai debiti contributivi, con un limite massimo da 5 a 7 anni.

Inoltre, saranno dimezzati gli importi minimi delle rate la stessa soglia da cui è possibile rateizzare. Novità anche per i consulenti del lavoro in condizioni di mora. Questi possono volontariamente pagare i debiti relativi all’anno precedente, ottenendo una riduzione delle sanzioni pari al 70%. Ed ancora, un altro modo per versare meno sanzioni è quello di procedere con un patteggiamento entro un mese. Si tratta di un a misura a favore dei consulenti del lavoro che non hanno potuto versare i contributi, ma che vogliono comunque andare a regolarizzare la loro posizione.