In 10 anni hanno lasciato il nostro Paese 182 mila laureati, 29 mila solo nell’ultimo anno, con un aumento del 6% che sale addirittura al 45% se si considerano gli ultimi 5 anni. Lo rileva l’Istat nel rapporto Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente per il 2018.
Nel complesso, nel corso del 2018, aumentano gli italiani che lasciano il Paese, mentre per la prima volta in 5 anni diminuiscono le immigrazioni nel nostro Paese, con un netto calo soprattutto degli arrivi dall’Africa.. Le emigrazioni dei cittadini italiani sono il 74% del totale (116.732). In tutto sono 816mila gli italiani trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni. Il volume della mobilità interna totale è di 1 milione 358 mila trasferimenti (+1,8%).
Considerando il livello di istruzione posseduto al momento della partenza, nel 2018 più della metà dei cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero (53%) è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33 mila diplomati e 29 mila laureati. Rispetto all’anno precedente le numerosità dei diplomati e laureati emigrati sono in aumento (rispettivamente +1% e +6%).
L’incremento è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale: rispetto a cinque anni prima gli emigrati con titolo di studio medio-alto crescono del 45%.
Quasi tre cittadini italiani su quattro trasferitisi all’estero hanno 25 anni o più: sono poco più di 84 mila (72% del totale degli espatriati); di essi 27 mila (32%) sono in possesso di almeno la laurea. In questa fascia d’età si riscontra una lieve differenza di genere: nel 2018 le italiane emigrate sono circa il 42% e di esse oltre il 35% è in possesso di almeno la laurea, mentre, tra gli italiani che espatriano (58%), la quota di laureati è pari al 30%.
Rispetto al 2009, l’aumento degli espatri di laureati è più evidente tra le donne (+10 punti percentuali) che tra gli uomini (+7%), Tale incremento risente in parte dell’aumento contestuale dell’incidenza di donne laureate nella popolazione (dal 5,3% del 2008 al 7,5% del 2018).