di Tiziana Stallone
Sono quasi 6.000 i biologi che hanno partecipato alle elezioni della nuova governance della nostra Cassa di previdenza e che ci hanno consentito di passare il turno in prima Convocazione. Una partecipazione unica, incredibile e inimmaginata. Ben il 37% degli iscritti è stato coinvolto emotivamente seguendo la competizione elettorale in diretta attraverso i social. “Queste elezioni sono meglio di una finale Italia-Brasile” ha dichiarato Quirino di Benevento in un post che ha ottenuto decine e decine di consensi.
Un coinvolgimento frutto di un rapporto di fiducia alimentato dalla nascita nel 2013 del nostro welfare attivo per il sostegno al lavoro e consolidato negli ultimi cinque anni di mandato dalle nostre azioni. Un modo nuovo di essere professionisti che ha generato un senso di appartenenza a una cas(s)a vicina a loro. La nostra emozione è stata grande per aver percepito in maniera concreta, tangibile e inequivocabile la categoria dei biologi coesa. Unita e coerente nel sostegno al nostro Ente e all’unica lista candidata. Un entusiasmo non originato dalla contrapposizione tra due competitor elettorali ma dal voler incidere in prima persona sulla selezione dei candidati. Chi ha vinto è in realtà il legame emotivo – da parte dei professionisti all’istituzione che li rappresenta – mai visto prima nella storia della nostra Cassa.
Un Ente che “dà pensioni” dovrebbe essere per sua natura scollato da una platea demograficamente giovane come quella dei biologi, ma nella realtà è avvenuto esattamente contrario. Attraverso il riconoscimento dell’identità Enpab come identità di tutti, infatti, si è rafforzato un legame profondo tra le persone e i rappresentanti istituzionali del sistema previdenziale, legame fortemente connotato in uno spirito di servizio e dedizione che ha di fatto fidelizzato gli iscritti. Da un senso di appartenenza cresciuto negli anni. La passione e il fervore manifestati dagli elettori il 27, 28 e 29 ottobre scorsi sono stati testimonianza unica in un momento storico di grande diffidenza e scollamento dalle Istituzioni. Un cambiamento che rincuora e conforta poiché testimonia che se le platee vengono coinvolte nelle azioni pubbliche poi rispondono con entusiasmo.
Crediamo che questo senso di appartenenza risieda nell’aver comunicato, in ogni momento, in maniera autentica la verotà del sistema contributivo pensionistico, raccontandola senza celarne i limiti legati dall’adeguatezza delle prestazioni previdenziali. Con una apertura alla positività e alla propositività abbiamo condiviso in questi anni il fatto che la cultura della previdenza avrebbe generato un ritorno positivo in termini di lavoro, crescita dei redditi e delle prestazioni pensionistiche. Non abbiamo celato gli sforzi del libero professionista nella costruzione della sua carriera. Un eroe dei nostri giorni colui che apre una partita Iva, investe solo su se stesso e ogni giorno combatte. Rispondere al sacrificio quotidiano di ogni iscritto è stato considerata l’espressione più alta del nostro mandato. Lo abbiamo dimostrato con i risultati di 5 anni di applicazione del welfare attivo, monitorando la crescita esponenziale dei redditi dei biologi che anno dopo anno aderivano ai nostri progetti sul campo.
L’impegno e la dedizione verso le istituzioni devono sempre essere accolti con gratitudine. La forza di Enpab è quella che risiede in tutti i professionisti che in questo difficilissimo momento storico stanno aiutando il nostro Paese a riemergere.