Commissione europea. Via al piano di azione sul pilastro Ue dei diritti sociali

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La Commissione europea ha pubblicato, giovedì 4 marzo, il Piano d’azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali che prevede “azioni concrete per l’attuazione dei principi prioritari del Pilastro europeo dei diritti sociali nel quadro dello sforzo comune di Stati membri e Unione europea, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali e della società civile” evidenziandone gli obiettivi principali in materia di occupazione, competenze e protezione sociale da conseguire entro il 2030.

Come noto, il Pilastro europeo è stato lanciato a novembre 2017 e la Commissione ha già iniziato a mettere in campo azioni che ne rispecchiano i principi proponendo, ad esempio, nel 2020 una serie di iniziative a sostegno dell’occupazione giovanile e per l’introduzione di salari minimi adeguati nei paesi dell’Unione. Come pure indirizzando una serie di avvisi del Programma EaSI 2014-2020 al conseguimento dei principi del Pilastro sociale.

La Commissione ha inoltre presentato la Raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (Effectiva Active Support to Employment EASE) per una ripresa fonte di occupazione nell’uscita dalla crisi da COVID-19.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo competente per un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato:“La ripresa economica dell’UE deve essere inclusiva, equa e generatrice di nuova occupazione. È per questa ragione che la Commissione propone oggi un programma ambizioso per l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e invita gli Stati membri a sostenere attivamente l’occupazione nella fase della ripresa post COVID-19. È nostra intenzione sottolineare, con questa iniziativa, l’importanza per i nostri mercati del lavoro di un passaggio graduale dalle politiche di emergenza a quelle per la ripresa, che l’UE sosterrà con i vari strumenti disponibili tra i quali, in primo luogo, il FSE+ e lo Strumento per la ripresa e la resilienza”.

Nicolas Schmit, Commissario per il lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato:“Il Pilastro europeo dei diritti sociali ha costituito il nostro punto di riferimento per la costruzione di un’Europa sociale forte. Con il Piano di azione trasformiamo i suoi principi in azioni concrete. Una delle principali priorità dell’UE è creare posti di lavoro e fare in modo che le persone siano dotate delle competenze utili per i posti di lavoro creati. Quest’ultimo è l’obiettivo della Raccomandazione per il sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE). Abbiamo inoltre il dovere collettivo di combattere la povertà nell’UE e di creare una società inclusiva: ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere. Mi aspetto un impegno rinnovato per i diritti sociali in occasione del vertice sociale previsto a maggio.”

Obiettivi dell’UE per una ambizione condivisa al 2030

Il Piano d’Azione definisce tre obiettivi principali  da conseguire entro il 2030 nell’UE:

  1. un posto di lavoro per almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni;
  2. formazione continua per almeno il 60 % degli adulti (partecipare ad attività formative ogni anno);
  3. riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione socialedi almeno 15 milioni nell’UE.

I nuovi obiettivi primari fissati per il 2030 sono coerenti con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e definiscono l’ambizione condivisa di un’Europa sociale forte. Unitamente agli indicatori del quadro di valutazione sociale (Social Scoreboard) recentemente revisionati, gli obiettivi forniranno alla Commissione gli elementi utili per monitorare, nell’ambito del semestre europeo, i progressi compiuti dagli Stati membri nell’avanzamento delle riforme necessarie a conseguire l’ambizione comune di un’Europa più forte dal punto di vista sociale.

La Commissione ha invitato il Consiglio europeo ad approvare i tre obiettivi prioritari e ha esortato gli Stati membri a definire i propri obiettivi nazionali al fine di contribuire allo sforzo comune di tutta l’UE.

Fornire un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE)

La raccomandazione della Commissione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) nell’uscita dalla crisi dalla COVID-19, rappresenta un’attuazione concreta  del “Principio 4” del Pilastro sociale.

Con EASE la Commissione, infatti, fornisce agli Stati membri una serie di orientamenti pratici sulle misure strategiche che possono sostenere l’occupazione e sono co-finanziabili con risorse europee. L’obiettivo sotteso è di passare dalle misure emergenziali adottate per mantenere i posti di lavoro durante la crisi alle nuove misure utili a favorire una ripresa generatrice di nuova occupazione. La Raccomandazione EASE promuove in particolare la creazione di posti di lavoro e le transizioni professionali dai settori in declino a quelli in espansione, soprattutto, i settori dell’economia verde e del digitale. Le nuove misure da mettere in campo da parte dei singoli Stati membri potrebbero prevedere questi tre elementi:

1) incentivi all’assunzione e sostegno all’imprenditorialità;

2) opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione;

3) maggiore sostegno da parte dei servizi per l’impiego. I fondi europei, tra i quali il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus, sono utilizzabili per finanziare le misure per il sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) attuate dagli Stati membri.

Contesto

Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato il pilastro europeo dei diritti sociali nel 2017 in occasione del Vertice Sociale di Göteborg. Esso stabilisce 20 principi e diritti essenziali per conseguire mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale equi e ben funzionanti nell’Unione europea del 21° secolo. La struttura del pilastro ruota attorno ai tre ambiti: 1) pari opportunità e accesso al mercato del lavoro; 2) condizioni di lavoro eque; 3) protezione sociale e inclusione.

La Commissione ha già presentato una serie di azioni derivanti dal pilastro, quali l’agenda per le competenze per l’Europa (principio 1 del Pilastro sociale), la strategia per la parità di genere (principio 2), il piano d’azione dell’UE contro il razzismo (principio 3), il pacchetto a sostegno dell’occupazione giovanile (principio 4) e la proposta di direttiva relativa a salari minimi adeguati (principio 6).

Sempre nella prima settimana di marzo 2021, la Commissione adotterà una proposta di Direttiva sulla trasparenza retributiva (principio 2) e una nuova Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 (principio 17). Nel 2021 è inoltre previsto il varo di altre azioni dell’UE, tra le quali: la Garanzia europea per l’infanzia (principio 11), un nuovo Quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro (principio 10), un’Iniziativa per migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano attraverso le piattaforme digitali (principi 5 e 12) e un Piano d’azione per il settore dell’economia sociale.

Questo nuovo impulso in materia di diritti sociali seguirà e rafforzerà lo slancio prodotto dall’ambizioso bilancio a lungo termine dell’UE da 1.800 miliardi di euro e dallo Strumento per la ripresa “NextGenerationEU”, che forniranno agli Stati membri le opportunità di finanziamento  dei fondi europei a sostegno di un’Europa sociale forte. Fra queste opportunità, troviamo: il sostegno offerto dallo Strumento per la ripresa e la resilienza a supporto di pacchetti di riforme e investimenti coerenti, che rispondano alle sfide a livello sociale, del mercato del lavoro e delle competenze individuate nelle Raccomandazioni specifiche per paese del Semestre europeo.

Il vertice sociale di Porto, che la Presidenza portoghese di turno del Consiglio dell’UE organizza a maggio 2021, sarà incentrato sulle modalità più idonee a rafforzare la dimensione sociale dell’Europa per fronteggiare le sfide connesse all’esigenza di una ripresa equa, inclusiva e resiliente e alla transizione verde e digitale. Il Vertice sociale rappresenterà inoltre un’opportunità per rinnovare, al più alto livello politico, l’impegno relativo all’attuazione del Pilastro sociale. In questo senso, il Piano d’azione sul Pilastro costituisce il contributo della Commissione al vertice sociale di Porto.

Il Piano d’azione sul Pilastro è stato sottoposto a una consultazione pubblica che ha consentito alla Commissione di raccogliere più di 1.000 contributi dagli Stati membri, da istituzioni e organi dell’UE, da regioni, città, parti sociali, nonché dalle organizzazioni della società civile, organizzazioni internazionali, gruppi di riflessione e singoli cittadini. La Commissione, inoltre, ha organizzato seminari online ad hoc con oltre 1.500 stakeholder interessati.

La richiesta di un’Europa sociale più forte emerge anche dal Rapporto di Eurobarometro, presentato il 3 marzo, sui risultati dell’indagine condotta tra novembre e dicembre 2020 tra i cittadini e cittadine dell’UE in relazione alle aspettative personali in tema di Europa sociale, conoscenza del Pilastro europeo dei diritti sociali, valenza dei principi nel futuro economico dell’UE, etc. Secondo 9 cittadini su 10 un’Europa sociale è importante a livello personale, in particolare in relazione alle pari opportunità e all’accesso al mercato del lavoro, leggermente superiore alla importanza di condizioni di lavoro giuste.

4 marzo 2021