Voucher psicologico: arriva l’impegno del Governo

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di Felice Damiano Torricelli, Presidente ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi)

L’accoglienza dell’ordine del giorno dell’Onorevole Maria Teresa Bellucci, che oltre a essere una politica è anche una Collega Psicologa, in cui si chiede che le famiglie con minori di 18 anni possano accedere a un voucher psicologico per supportare il malessere e le difficoltà diffuse delle famiglie italiane oltre che una nuova istituzione più strutturata e professionale del Numero Verde Nazionale di supporto psicologico, che solo nel primo mese della pandemia grazie alla disponibilità a titolo gratuito di molti Colleghi ha permesso di rispondere alle esigenze emerse da più di 50.000 chiamate, muove un passo in avanti verso la presa in carico del benessere mentale degli italiani duramente provati dal protrarsi di questa emergenza sanitaria. Se tutto questo diventerà realtà quanto prima, e noi Psicologi impegneremo affinché sia così, potremo davvero dare una mano a molti a ripartire, lavorando anche sulla resilienza dei cittadini, lavoratori, professionisti, e non ultimi genitori e figli.

I dati ci dimostrano ogni giorno che non possiamo più attendere oltre per prenderci cura della salute mentale di tutti, ponendo particolare attenzione ai più fragili e a chi già versava in condizioni più svantaggiate rispetto ad altri. Il Covid, infatti, ha funto da amplificatore di disagi che erano già presenti ancora prima dell’arrivo di questo virus nella nostra quotidianità, nelle nostre realtà territoriali, familiari e lavorative. Un’indagine sull’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie, promossa dall’Irccs Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, ha mostrato come l’isolamento sia causa dell’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). Da questo studio è emerso che sono aumentati i disturbi del sonno e sintomi quali la sensazione di avere mancanza d’aria, spesso legati al malessere dei genitori. Di fronte alla pandemia, le condizioni di svantaggio economico, sociale o sanitario rappresentano, appunto, un ulteriore fattore di rischio: gli ultimi dati Istat mettono in luce come lo svantaggio di chi già era in difficoltà si sia ulteriormente amplificato, facendo aumentare ancora di più il gender gap: tra le donne è maggiore il calo del tasso di occupazione in concomitanza al maggiore aumento del tasso di inattività. Complessivamente, a fine 2019 le persone in povertà assoluta erano 4.6 milioni, pari al 7,7% della popolazione residente, e se a giugno cadranno alcune misure attualmente in vigore, come per esempio il blocco dei licenziamenti, da luglio vedremo aumentare di gran lunga questo numero. Creando, inevitabilmente, ulteriori disagi per tutti.

Nell’ultimo anno, abbiamo osservato che le misure di distanziamento sociale e di isolamento necessarie per contenere la diffusione del contagio hanno alimentato le risposte disadattive di chi era già a disagio prima di queste misure e hanno determinato l’emergenza o la riacutizzazione di molti disturbi mentali, inclusi i disturbi alimentari, che stanno crescendo in particolare nella popolazione femminile in età scolare o universitaria. La didattica a distanza, come ci hanno mostrato le indagini in merito, ha messo in luce un’altra problematica: chi vive in contesti più svantaggiati ha avuto difficoltà a seguire con profitto le lezioni impartite a distanza e questa difficoltà è stata maggiormente avvertita da chi ha una forma di disabilità. Se non corriamo ai ripari, la povertà educativa, stante così le cose, aumenterà, così come aumenterà la dispersione scolastica.

Ma non è tutto: i dati dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma ci dicono che sono aumentati drammaticamente i ricoveri in neuropsichiatria infantile. Si sono avuti il 30% di ricoveri in più a causa di atti di autolesionismo e tentato suicidio in età evolutiva. Dai dati della Polizia Postale emerge che sono aumentati i reati di pedopornografia del 110%, sono sempre più diffuse le challenge pericolose, vi è un incremento della vendita di sostanze stupefacenti attraverso il deep web e, anche, mediante strumenti di messaggistica istantanea.

Non possiamo non tenere in considerazione queste problematiche ed è necessario che le Istituzioni intervengano in modo tempestivo. Noi Psicologi faremo tutto quanto è in nostro potere per fare sì che si intervenga con azioni concrete e di supporto a tutta la comunità quanto prima. E continueremo a chiedere che gli Psicologi siano sempre più presenti, anche nel SSN: la salute mentale è importante tanto quanto quella fisica. Bisogna lavorare sull’integrazione di questi due concetti, perché l’una non prescinde dall’altra e viceversa. L’Italia è lo Stato che investe meno risorse di tutti gli altri Paesi europei in salute mentale: attualmente spendiamo il 3,5% delle risorse a fronte di una media europea del 5%. Se andiamo a guardare i singoli Paesi, tra cui Francia, Germania e UK si vede che in queste realtà si stanziano dal 10 al 15% delle risorse. Investire in salute mentale è una risorsa per tutti i membri della comunità, e, anche a fronte dei disagi derivanti dalla pandemia, dobbiamo prenderne atto. Le Istituzioni devono prenderne atto. Ben venga, dunque, l’accoglimento dell’Ordine del giorno dell’Onorevole Bellucci: è un primo passo verso la consapevolezza al supporto che chiedono i cittadini.

 

 

 

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