Casse. “Anno bianco”. Requisiti per pochi

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“Le Casse di previdenza mettono nero su bianco per il Ministero del Lavoro i numeri dei richiedenti (in parte, in attesa delle verifiche, ancora potenziali fruitori) dell’esonero contributivo, che prevede una «sforbiciata» ai versamenti dovuti nell’anno in corso. E gli esiti del primo monitoraggio, appena inviato in via Veneto, confermano che, a oltre un mese dall’avvio della possibilità di presentare l’istanza da parte di quasi tutti gli Enti, poche migliaia di professionisti appaiono in possesso dei requisiti per godere dell’agevolazione” così la giornalista di Italia Oggi e Ansa, Simona D’Alessio, raccogliendo i numeri elaborati da alcune Casse di Previdenza.

“Alla Cassa forense sono pervenute circa 9.000 domande, di cui almeno 7.000 di avvocati aventi diritto allo «sconto» (fino ad un massimo di 3.000 euro), l’Enpam (medici e dentisti) ne ha avute 13.884 da altrettanti «camici bianchi», la Cdc (dottori commercialisti) ne ha potute contare circa 900 (un centinaio in più della scorsa settimana), Inarcassa (architetti e ingegneri) è a quota 3.438.”

Ed ancora

Ammontano a 3.190 le domande di esenzione inoltrate alla Cassa geometri, 406 sono affluite alla Cassa ragionieri (398 ammesse a ricevere l’aiuto, 6 risultano in istruttoria, 2 sono state respinte), 124, poi, quelle giunte all’Enpapi (infermieri), mentre all’Enpab (biologi) sono arrivate 4.569 istanze (delle quali 1.087 possono essere accolte), e l’Eppi (periti industriali) ha comunicato al ministero di averne avute 45.

“Sebbene alcuni Enti abbiano fatto partire (o lo faranno presto), in vista della scadenza del 31 ottobre, campagne informative per far sì che le proprie platee possano avvalersi della chance di decurtazione della contribuzione – scrive la giornalista – nell’ambiente della previdenza privata e privatizzata si continua ad evidenziare come l’esonero (introdotto dalla manovra economica per l’anno in corso, e modificato col decreto Sostegni 41/2021) sia soggetto a parametri assai stringenti, soprattutto sul versante reddituale. E, perciò, esser tenuti a dimostrare d’aver subito, nel 2020, a fronte di un reddito inferiore ai 50.000 euro, un calo delle entrate del 33%, prevedono alcune fonti, permetterà ad un bacino assai circoscritto di professionisti di accedere alla misura”.