Luiss “Il professionista aumentato”

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Transizioni tecnologiche e trasformazione delle professioni. Orizzonte  “professionista aumentato”

 La dinamica dei grandi cambiamenti tecnologici che caratterizza la nostra era non “risparmia”, ovviamente, le professioni ordinistiche. Anzi, le trasforma. Ogni professione è detentrice di un set di conoscenze e competenze specifiche ora in fase di intensa evoluzione, proprio a ragione delle tante transizioni tecnologiche in atto. È in questo contesto mutevole e sfidante che Adepp ha quindi deciso di “fare il punto” su tecnologie e professioni, concentrandosi sul ruolo del professionista che reagisce e si adatta ma sovente agisce anticipando e guidando proattivamente la trasformazione.

Sul tema ha lavorato Luiss – X.ITE, un centro di ricerca dell’Università Luiss che si concentra proprio sulla relazione fra tecnologie e comportamenti economici, lato sensu intesi. Il Centro, diretto dal professor Michele Costabile, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese nell’Ateneo romano, ha dapprima mappato lo stato dell’arte sulle tecnologie maggiormente rilevanti per le professioni, precedentemente raggruppate in tre cluster: socio-sanitario; giuridico-economico; tecnico-ingegneristico. Successivamente ha rilevato la prospettiva dei professionisti su tendenze, transizioni e trasformazioni, possibili e probabili, ricorrendo a un consolidato metodo di ricerca qualitativa per la costruzione di scenari condivisi (delphi panel survey) e una innovativa metodologia di analisi dei contenuti conversazionali (text mining analysis).

Ne emerge un quadro coerente con alcuni modelli evolutivi consolidati nella letteratura professionale e manageriale. Un quadro di discontinuità, tensioni, preoccupazioni ma soprattutto adattamenti e spinte, motivate da speranze e ottimismo. Una tecnologia, anzi un set molto variegato di tecnologie, viste le tantissime professioni coinvolte nei tre cluster, non sostitutiva ma integrativa. Che tuttavia impone uno sforzo non banale, e neppure indolore, di automazione e innovazione, di cooperazione e di competizione, fra professionisti e fra professionisti e tecnologie.

Insomma una importante sfida che non può essere affrontata dai singoli professionisti né dai singoli Enti associati all’Adepp. Una sfida che richiede, in sintonia e sincronia, interventi strutturali e istituzionali, organizzativi e individuali. Questi ultimi con massima concentrazione sulle capacità dell’intelligenza naturale, che integrata e potenziata con le tante declinazioni dell’intelligenza artificiale, potranno rendere le transizioni tecnologiche, accelerate come noto dalla recente pandemia da Covid-19, i vettori di un nuovo orizzonte: quello del “professionista aumentato”.

Un professionista cioè che individualmente governa proattivamente la dinamica delle sue capacità, automatizza i compiti ripetitivi e le routine, per innovare e “aumentare”, appunto, le doti distintive della libera professione: empatia; capacità di giudizio etico e tecnico, mai disgiunto; inquadramento delle soluzioni, anche per problemi inattesi e per varianze casuali; finalismo e capacità di dare fiducia e senso al valore offerto ai cittadini e alle organizzazioni clienti. Insomma un professionista che integra le tecnologie, integrandosi al contempo in modo nuovo con altri professionisti e con i suoi stakeholder di riferimento (cittadini e organizzazioni clienti in primis) e si prepara così ad assolvere il suo ruolo sociale e istituzionale nel futuro più prossimo e in quello più remoto, consolidando con un congruo sviluppo delle attività la sostenibilità degli associati all’Adepp.

I principali risultati della ricerca, che saranno scaricabili in versione integrale dal sito Adepp lunedì 25 ottobre,   sono presentati in occasione degli “Stati Generali della Previdenza dei Liberi Professionisti” dal professor Michele Costabile che commenta così: “seppure intuibile, anche per i professionisti la sfida posta dai cambiamenti tecnologici fa  letteralmente tremare i polsi. E’ ineludibile. E quindi o la si affronta e la si guida o la si subisce. Sperimentazione e innovazione, tuttavia, sono parole chiave che diventano realtà di successo solo se si affronta con adeguata articolazione una sfida che è individuale, organizzativa, strutturale e istituzionale al tempo stesso”. Come dire la trasformazione delle professioni funziona se è un processo sociale e condiviso, alimentato da consapevolezza diffusa e risorse adeguate. “Per questo discutere gli esiti della ricerca condotta da Luiss – X.ITE in un contesto tanto rilevante – aggiunge Costabile – è solo il primo passo. Indubbiamente, però, è un passo giusto”.

In allegato le slide della presentazione dello studio