Sui contratti per i professionisti assunti a tempo determinato dalla PA, in attuazione dei progetti PNRR, il Governo e le Casse Previdenziali hanno avviato un dialogo positivo. Si va verso una riformulazione dell’art. 31 del D.L. 6 novembre 2021, n. 152 di attuazione del PNRR.
Infatti, prima della modifica, la disposizione presentava alcune criticità e per alcuni aspetti era in contrasto con la normativa vigente, tanto da impedirne l’applicazione. In particolare, era in contrasto con quanto prevedono sia la norma istitutiva di Inarcassa sia lo statuto della Cassa: “architetti e ingegneri assunti con contratto di lavoro dipendente (anche a tempo determinato) sono esclusi dall’iscrizione a Inarcassa e versano i contributi ad altre forme di previdenza obbligatoria”. Si profilava, quindi una vera e propria ingerenza nella autonomia riconosciuta alle Casse professionali.
Il Governo però, grazie a un proficuo dialogo instaurato con il Parlamento e con Inarcassa ha riconosciuto la criticità e ha demandato la definizione delle modalità applicative della norma ad un decreto attuativo comprendendo la necessità di un supplemento di approfondimento sulle soluzioni tecniche, affinché quanto prospettato sia compatibile con lo Statuto di Inarcassa stesso.
“Ringraziamo – scrive il presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro – la capacità di ascolto del ministro della Pubblica Amministrazione, Brunetta, e del ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Orlando, che ci hanno permesso di instaurare un dialogo costruttivo volto a trovare una rapida soluzione e modificare quindi la disposizione in questione”.
“Adesso sarà fondamentale – continua Santoro – istituzionalizzare questa pratica rivelatasi vincente e rendere permanente il tavolo di confronto tra Casse Previdenziali e Governo, in modo da individuare volta per volta le migliori soluzioni per gli iscritti. Siamo orgogliosi che su questo tema Inarcassa abbia giocato un ruolo fondamentale per mettere insieme Casse Previdenziali e Governo”.