Il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa ha approvato, nella riunione del 28 aprile 2022, il Bilancio consuntivo per l’esercizio 2021. L’anno si è chiuso con un avanzo economico di 760,7 milioni di euro e un patrimonio che ha raggiunto e superato i 13 miliardi di euro a valori di mercato, dando prova di resilienza strutturale.
“Questo Governo non ci sta deludendo – dichiara il presidente Giuseppe Santoro – ma deve proseguire con determinazione e tempestività nel percorso di transizione già intrapreso e soprattutto guardando ai liberi professionisti come partner di questa crescita. Una fase in cui positività e partecipazione sono leve indispensabili alla ripresa. Si tratta di un complesso percorso sociale, economico-finanziario e tecnologico, nel quale anche Inarcassa è fortemente impegnata.”
Il tema della sostenibilità è infatti presente nelle decisioni di impiego delle risorse disponibili e nelle metriche di controllo del rischio dell’Ente, che lo scorso anno ha formalizzato, ad integrazione della politica di investimento, quella di sostenibilità. Il comparto azionario del portafoglio è investito in prodotti sostenibili per oltre il 90% mentre quello obbligazionario corporate lo è per circa il 60%, con una componente residua di fondi high yield tradizionali ed una, più corposa, investita in titoli di stato Italia tradizionali ai quali si è aggiunto, nel 2021, il primo titolo di stato Italiano Green. In generale, oltre il 50% del patrimonio totale è costituito da strumenti qualificati come “responsabili” in termini ambientali e sociali.
L’Asset Allocation Strategica deliberata, fortemente diversificata per classe di investimento, area geografica e settori, ha permesso nel 2021 di conseguire un rendimento gestionale lordo (+7,0%) decisamente superiore al target stabilito ad inizio anno (+3,0%).
Il Saldo della gestione previdenziale è stato di 406 milioni di euro, in aumento di oltre il 40% rispetto allo scorso anno, anche per effetto delle modifiche del Regolamento Generale di Previdenza entrate in vigore dal 1° gennaio 2021.
Il 2021 chiude con una platea di iscritti pari a 173.957, in aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente. Una crescita che riflette l’andamento positivo dei flussi delle iscrizioni, in particolare da parte dei giovani under 35, più architetti (+70%) che ingegneri (+32%). In linea invece con le proiezioni, il numero dei pensionati, che a fine anno erano 40.992.
La pandemia ha interrotto, nel 2020, la prolungata e sostenuta fase di crescita dei redditi della categoria iniziata nel 2015. I redditi ed i volumi d’affari professionali degli iscritti alla Cassa registrano, infatti, una riduzione in confronto al 2019, indicando un reddito medio di € 27.425 annui (€ 34.776 per gli ingegneri e € 20.692 per gli architetti).
“Oggi più che mai – prosegue Santoro – in questa fase di transizione devono rimanere salde, in ognuno di noi, la certezza dei buoni risultati raggiunti e la consapevolezza della solidità che il nostro Ente ha garantito e continuerà ad assicurare ben oltre i cinquant’anni”. “Il bilancio 2021 – conclude il presidente – consegna al patrimonio di Inarcassa un importante risultato, frutto di una storia nata oltre mezzo secolo fa, costruita su valori irrinunciabili che non abbiamo mai smesso di perseguire, utilizzando nella gestione tutte le leve che l’autonomia ci ha riconosciuto.”