“Un mercato del lavoro diviso in due? Occupazione, salari e mismatch”

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Nell’ipotizzare il possibile andamento del mercato del lavoro nel corso della prima metà dell’anno, il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali prevedeva nel suo ultimo Osservatorio sul mercato del lavoro una dinamica vivace, nella quale una ripresa dell’economia persino superiore alle attese avrebbe favorito il rilancio dell’occupazione fiaccata da COVID-19 e dagli effetti delle misure di contenimento dei contagi.

Un contesto in apparenza favorevole che già lasciava spazio ad alcuni dubbi consistenti, dovuti sia a fattori esogeni – come l’impennata dell’inflazione e l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia – sia a criticità interne al mercato stesso, a cominciare dal mismatch tra domanda e offerta di lavoro. In particolare, proprio il mancato incontro tra domanda e offerta di impiego veniva individuato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali come un problema da risolvere prioritariamente attraverso un serio programma di politiche attive per il lavoro, in Italia troppo spesso trascurate in favore di misure assistenziali che, oltre a non risolvere le criticità che affliggono il Paese, aggravano un debito pubblico già da record (in negativo).

Complici proprio le tensioni geopolitiche, l’avvio dell’anno nuovo è in effetti stato segnato da un quadro economico in chiaroscuro, con diverse luci ma anche qualche ombra. Il primo semestre 2022 mostra infatti risultati ancora tutti in positivo, anche se a partire dal mese di marzo alcuni indici tendono a crescere in modo meno accentuato. Aumenta il PIL ma aumenta anche l’inflazione: quella acquisita è al 6,4% su base annua, e a giugno tocca l’8%, tanto che cala – verosimilmente per effetto dell’impennata dei prezzi – l’indice di fiducia delle famiglie. Nel complesso, comunque, il sistema economico pare reggere meglio del previsto, giovando in particolare dei primi effetti del PNRR e del clima di fiducia suscitato dal governo Draghi, giunto però a prematura conclusione lo scorso 20 luglio.

Con questi presupposti e considerando ancora qualche margine di incertezza circa l’evolversi dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 nella stagione invernale e, soprattutto, gli scenari aperti dalle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, quali prospettive per l’occupazione italiana nella seconda metà dell’anno? Proseguendo le finalità istitutive della collana – che esamina con cadenza semestrale lo stato di salute del nostro mercato del lavoro – in questo aggiornamento dell’Osservatorio, Itinerari Previdenziali si pone l’obiettivo di rispondere a quest’interrogativo: una risposta peraltro non trascurabile anche ai fini di tenuta e sostenibilità del sistema di protezione sociale del Paese.

Dall’Osservatorio centro studi Itinerari Previdenziali