Mission previdenziale e assistenziale. Crescere insieme grazie al welfare

292

Di Stefano Distilli *

Investire sul futuro della nostra categoria e, più in generale, sul mondo delle libere professioni: è questo un ulteriore ruolo che come Casse di previdenza e assistenza siamo progressivamente chiamati a ricoprire, non limitandoci a rappresentare degli “erogatori di pensioni”, ma interpretando in modo attivo l’altra nostra mission istituzionale, quella di disegnare e sviluppare iniziative assistenziali e di welfare innovative per accompagnare il percorso di crescita dei nostri iscritti.

“Mission” previdenziale e “mission” assistenziale che, comunque, risultano tra loro strettamente legate ed interconnesse considerando anche il fatto che, soprattutto riguardo alle iniziative di welfare a sostegno e a supporto della crescita professionale delle platee di riferimento, costituiscono anche uno dei veicoli principali per favorire il consolidamento e la crescita dei livelli reddituali, con ricadute positive logicamente sul piano di un costante incremento del risparmio previdenziale e, conseguentemente, di una sempre maggiore adeguatezza dei trattamenti pensionistici futuri, così come della stabilità attuariale prospettica delle Casse.

Per questo è quanto mai importante che come enti di previdenza ed assistenza continuiamo a dare peso adeguato a questa seconda componente, che può anche offrire un ulteriore contributo importante posto che iniziative di questo tipo possono costituire un fattore di attrattività della libera professione rispetto al lavoro dipendente.

Come Cassa Dottori Commercialisti, in quest’ottica, abbiamo recentemente lanciato due bandi per l’erogazione di contributi a supporto dell’attività professionale degli iscritti. Uno di questi, in particolare, è finalizzato a sostenere l’acquisto o il leasing di beni strumentali che vanno dai pc agli arredi di studio fino alle soluzioni di cybersecurity e ai servizi per il rilascio della certificazione di qualità, mentre l’altro è destinato a supportare e promuovere le diverse forme di aggregazione tra professionisti, come studi associati, Stp e Rtp.

Iniziative e bandi che vanno nel senso di un supporto al rilancio della categoria, così come ulteriori iniziative di welfare strategico che stiamo mettendo in campo per favorire la formazione specialistica, strumenti non solo utili, ma strategici per definire i confini e far evolvere il proprio percorso di crescita, in un mercato consulenziale sempre più competitivo ed in cui gli spazi della professione “tradizionale” sono destinati a diminuire progressivamente.

Le esigenze del mercato si modificano, infatti, rapidamente e lo fanno parallelamente ad un contesto che si rivela sempre più sfidante in cui il dottore commercialista, come altre categorie di professionisti, è chiamato a costruire il proprio futuro, rimodulando le attività più tradizionali, investendo sulle proprie competenze e disegnando possibili nuovi ambiti.

Il sondaggio recentemente realizzato su un campione decisamente ampio di iscritti ha evidenziato, infatti, come le competenze specialistiche e la collaborazione intra e interprofessionale siano considerate le principali linee di evoluzione della nostra categoria professionale e rappresentino i canali essenziali attraverso i quali puntare ad uno sviluppo costante del proprio business.

Per questo è importante continuare a sostenere questo tipo di percorsi alimentando, con risorse adeguate, quel circuito virtuoso che, attraverso lo sviluppo della categoria, sia in grado non solo di garantire sempre maggiore solidità al patrimonio che amministriamo per assicurare un futuro sereno a tutti i colleghi, ma anche di dare nuovo slancio, attraverso competenze consulenziali sempre più strategiche, alla ripresa economica del Paese.

 

*Presidente Cassa Dottori Commercialisti