UE “Migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale”

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Sulla salute mentale influiscono sia le condizioni di vita sia il contesto lavorativo. Necessario intervenire per rimuovere i rischi psicosociali presenti nella società e sul luogo di lavoro e, al contempo, garantire l’accesso a cure adeguate e sostenibili per le persone con malattia mentale.

Il 10 ottobre in occasione della giornata mondiale della salute mentale, si è tenuta a Bruxelles una Conferenza di alto livello dedicata alla costruzione dell’“approccio globale alla salute mentale” per tutti lanciato dalla Commissione europea a inizio estate. Nel corso dell’evento, sono stati presentati i risultati di un sondaggio di Eurobarometro (condotto tra il 14 giugno e il 21 giugno 2023) che ci portano a riflettere sull’importanza della salute mentale. Secondo l’89% dei partecipanti a un sondaggio di Eurostat, la promozione della salute mentale è considerata altrettanto cruciale quanto quella della salute fisica. Tuttavia, meno della metà degli intervistati è d’accordo sul fatto che le persone affette da problemi di salute mentale ricevano lo stesso livello di assistenza di chi soffre di patologie fisiche. Sorprendentemente, il 46% degli intervistati ha ammesso di aver sperimentato problemi emotivi o psicosociali, come depressione o ansia, negli ultimi dodici mesi, ma il 54% di coloro che hanno problemi di salute mentale non ha ricevuto aiuto da un professionista. La maggior parte degli intervistati ritiene che gli eventi mondiali recenti abbiano influenzato la loro salute mentale (nel 44% dei casi “abbastanza”, nel 18% “in gran parte”).

I fattori più importanti per avere una buona salute mentale secondo il sondaggio sono: le condizioni di vita (60%), seguite dalla sicurezza finanziaria (53%), dall’attività fisica e dal contatto sociale (entrambi al 41%).

Il 62% dei cittadini dell’UE ritiene che gli eventi mondiali recenti, come la pandemia di COVID-19, l’aggressione russa in Ucraina, la crisi climatica, la disoccupazione e l’aumento dei costi alimentari ed energetici, abbiano “in qualche misura” o “in gran parte” influenzato la loro salute mentale.

Accesso ai Servizi di Salute Mentale

Nell’UE, il 25% degli intervistati riporta che loro stessi o un familiare hanno incontrato problemi nell’accesso ai servizi di salute mentale. Questo problema varia notevolmente tra i paesi, con il 13% in Italia e il 43% in Portogallo e l’Irlanda. Il problema più frequentemente menzionato nell’accesso ai servizi di salute mentale è la “lunga attesa/liste d’attesa prima della diagnosi o del trattamento” (citato dal 67% degli intervistati che hanno incontrato problemi nell’accesso ai servizi di salute mentale). Più di un terzo degli intervistati (35%) che hanno avuto problemi nell’accesso ai servizi di salute mentale li trova troppo costosi. Inoltre, il 30% di questi intervistati afferma di non conoscere buoni medici o specialisti. Circa un quinto degli intervistati (22%) ha dichiarato di aver scelto di attendere e vedere se i loro problemi miglioravano da soli. In Grecia (51%), Italia (51%), Romania (52%), Malta (54%) e Lettonia (56%), i problemi legati ai costi rappresentano l’ostacolo più comune nell’accesso ai servizi di salute mentale.

Conclusioni

Secondo i risultati del sondaggio l’Unione europea può contribuire maggiormente al miglioramento della salute mentale dei cittadini europei, da un lato “migliorando la qualità generale della vita” (45%), e dall’altro lato “migliorando l’accesso e il sostegno alla diagnosi, al trattamento e alla cura dei pazienti con problemi di salute mentale” (37%), infine, ma non ultimo “sostenendo la salute mentale delle persone più vulnerabili” (35%).

La salute mentale è parte integrante della salute, infatti, la consapevolezza delle proprie abilità permette di affrontare le sfide quotidiane in modo produttivo e di contribuire positivamente alla società. Sulla salute mentale influiscono sia le condizioni di vita che il contesto lavorativo. Questi due aspetti sono strettamente interconnessi, poiché i rischi psicosociali presenti sul luogo di lavoro, come il disagio derivante da precarietà, bassi salari, mancanza di tutele, informalità o aggressività (mobbing, violenze, discriminazioni), possono avere un impatto negativo sulla salute mentale.

Allo stesso tempo, è noto che una buona salute mentale è essenziale per favorire la produttività, la competitività e la capacità lavorativa nel complesso. Inoltre, la stessa disoccupazione costituisce un potenziale fattore di rischio per la salute mentale.

Le disuguaglianze presenti nella nostra società interagiscono con i determinanti della salute mentale, esponendo alcune persone a un maggiore rischio di problemi di salute mentale. La discriminazione basata su fattori quali il genere, la razza, l’origine etnica, la religione, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale può contribuire a creare o aggravare i problemi di salute mentale. In questo contesto, promuovere l’uguaglianza e la non discriminazione rappresenta uno strumento fondamentale di prevenzione sia nei luoghi di lavoro che nell’intera società.

Al momento gli studi e le risorse dedicate a monitorare la qualità dell’occupazione e il suo impatto sulla salute mentale sono insufficienti. È pertanto necessario condurre ulteriori ricerche al fine di raccogliere dati sulla salute mentale sul luogo di lavoro, monitorare costantemente le condizioni psicosociali e approfondire gli aspetti organizzativi e le caratteristiche dell’ambiente lavorativo che favoriscono il benessere psicologico.

Per garantire un accesso adeguato all’assistenza sanitaria per la salute mentale, è essenziale compiere sforzi mirati per rendere i servizi più accessibili dal punto di vista economico, aumentare il numero di professionisti specializzati nella prevenzione e cura della salute mentale dei cittadini e sfruttare le potenzialità della telemedicina e di altre risorse per offrire supporto a coloro che ne hanno bisogno.

In conclusione, il benessere mentale è strettamente legato a numerosi aspetti della vita e del lavoro, ma è spesso trascurato nelle valutazioni di salute pubblica. La promozione della salute mentale e l’accesso ai servizi di salute mentale a prezzi accessibili dovrebbero diventare priorità per migliorare il benessere delle comunità.

 

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