Tassazione delle plusvalenze nell’UE: audizione cruciale della Sottocommissione FISC

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Il 23 gennaio 2024, la Sottocommissione FISC ha ospitato un’importante audizione pubblica sul tema della “Tassazione delle Plusvalenze nell’UE” con l’obiettivo di esaminare i rischi potenziali legati alla libera circolazione dei capitali per la pianificazione fiscale aggressiva e l’evasione fiscale. L’evento è stato anche un’opportunità per discutere di possibili azioni a livello dell’Unione europea per affrontare detta problematica.

La diversità nelle politiche di tassazione delle plusvalenze tra gli Stati membri dell’UE, unita alla libera circolazione dei capitali, è stata identificata come una fonte di rischio per la pianificazione fiscale aggressiva e l’evasione fiscale. L’audizione mirava a esplorare soluzioni e misure concrete a livello comunitario. Una proposta avanzata è stata quella di valutare, nel Gruppo di Coordinamento sulla tassazione delle imprese, se alcuni regimi fiscali sulle plusvalenze possono essere considerati dannosi. Inoltre, si è discusso dell’opportunità di ampliare lo scambio automatico di informazioni per includere le plusvalenze legate a beni immobili e alle attività finanziarie.

I dati e le riflessioni raccolti durante l’audizione sono stati ritenuti di grande valore dalla Sottocommissione FISC, che ha come mandato principale il contrasto alle frodi fiscali, all’evasione fiscale e all’elusione fiscale, e al contempo la promozione della trasparenza finanziaria per scopi fiscali.

Nella nota presentata al Parlamento Europeo Sean Bray, Direttore della Politica europea presso la “Fiscal Foundation”, ha evidenziato la varietà negli Stati membri delle aliquote fiscali sulle plusvalenze, che vanno dal 42% in Danimarca allo zero per cento in Belgio, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia (a specifiche condizioni). L’attenzione è stata posta sulle possibili implicazioni di tali disparità, con alcuni paesi a tassazioni più elevate che potrebbero causare danni economici più significativi rispetto a quelli a tassazioni inferiori. Bray ha sottolineato anche l’importanza di considerare la tassazione delle plusvalenze insieme alla tassazione sul reddito d’impresa, evidenziando il rischio di una doppia imposta sul reddito d’impresa. Ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale delle aliquote fiscali sulle plusvalenze nell’incentivare il risparmio, l’investimento e la crescita economica, sottolineando l’importanza di evitare politiche che danneggino l’economia europea.

In conclusione, mentre alcuni potrebbero sostenere un’armonizzazione delle aliquote delle plusvalenze nell’UE, Bray ha messo in guardia contro un aumento di dette aliquote fino al 40%, sottolineando il potenziale danno per l’economia. Egli ha invece invitato i responsabili delle politiche a cercare approcci ponderati per promuovere il risparmio, l’investimento e la crescita economica, proponendo, se necessario, una tassazione a zero percento sulle plusvalenze a lungo termine come opzione politica ragionevole.

L’audizione si inserisce in un contesto più ampio di iniziative volte a promuovere una tassazione equa e efficace nell’UE, sottolineando la necessità di coordinare gli sforzi per affrontare le sfide transfrontaliere legate alla fiscalità.

 

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